Login




Catetere Peritoneale

Profilo microbiologico delle infezioni dell’Exit-Site in dialisi peritoneale: esperienza del nostro centro (2011-2013).

Questo Abstract è stato accettato come Poster. Clicca qui per visualizzare

Razionale

L'infezione dell'exit site (ES) del catetere peritoneale può essere una delle cause di rimozione del Catetere peritoneale. Una diagnosi precoce ed un efficace trattamento possono migliorare la sopravvivenza del catetere stesso.

Scopo del lavoro è la determinazione dei principali patogeni responsabili di  infezioni dell’exit-site negli ultimi 3 anni, la suscettibilità alla terapia antibiotica empirica praticata, la valutazione degli outcomes clinici e la stesura di linee guida interne per il trattamento iniziale delle infezioni.

Casistica e Metodi

La diagnosi di infezione dell’exit-site si basava su: segni clinici di infiammazione; presenza di essudato sieroso/purulento alla spremitura; coltura dell’essudato. Sono stati studiati 60 campioni positivi dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013, relativi a 104 pazienti (M/F=78/26 di età compresa tra 20-85 anni). Per ciascun campione è stato determinato il microrganismo responsabile e l’antibiogramma.

 

Risultati

Il 63,4% delle infezioni dell’ES sono state provocate da Gram (+) (di cui il 60% Stafilococchi); il 36,6% da Gram (–); nessuna infezioni da miceti.

La strategia terapeutica adottata prevedeva il trattamento topico con aminoglicosidi/ mupirocina, associato a terapia sistemica per os con chinolonici. Tale terapia è stata sufficiente per 51/60 casi (85%). In 9/60 (15%) è stato necessario adottare cefalosporine di terza generazione per via sistemica.

 La risoluzione dell’infezione si è ottenuta nel 100% dei casi, in 2/60 (3,3%) si è ricorso alla esteriorizzazione della cuffia.

Conclusioni

I Gram (+), in particolare gli Stafilococchi, sono responsabili della maggioranza delle infezioni dell’ES. I pazienti hanno iniziato la terapia antibiotica entro 12 ore dalla comparsa della sintomatologia. Le linee guida stilate dal nostro centro hanno permesso di ottenere il controllo delle infezioni nella totalità dei casi. Esse prevedono : (A) aumento della frequenza delle medicazioni, da 3-4 a 7/settimana; (B) aminoglicosidi/mupirocina topicamente associata ad assunzione orale di chinolonici, (C) cefalosporine di terza generazione i.m. come 2° scelta nel caso di infezioni severe.

Russo R., Argentino G., Maresca I., Varricchio E., Memoli A., Memoli B.
(DAI di Chirurgie specialistiche, Nefrologia; AOU Federico II Napoli)
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: TESISQUARE®

Per assistenza scrivere al Supporto Tecnico