In letteratura è descritta la comparsa di dialisato torbido chiloso in pz in DP trattati con calcioantagonisti. Essi sono la manidipina in 5 di 8 pz giapponesi nel 1993 e in 19 di 251 pz giapponesi nel 1998, la lercanidipna in 8 di 14 pz taiwanesi nel 2008 e in 3 di 23 pz turchi nel 2006. In tutti i casi erano assenti segni e sintomi di flogosi peritoneale.
Riportiamo il caso della comparsa di dialisato chiloso in un paziente in DP dopo assunzione di lercanidipina.
Un uomo di 46 anni, in dialisi peritoneale automatizzata da 3 anni, affetto da IRC da nefropatia glomerulare, pancreatite cronica e ipertensione arteriosa trattata con ACE-I e doxazosina, potenziava la terapia ipotensiva con lercanidipina alla dose di 10 mg/die. Dopo 48 ore si verificava la comparsa di dialisato torbido lattescente in assenza di sintomatologia e segni riferibili a peritonite. Il paziente non utilizzava icodestrina.
Nel dialisato, i leucociti, l’esame citologico e le colture per germi aerobi, anaerobi, funghi e miceti erano negativi, elevati i trigliceridi (129 mg%), non rilevabile il colesterolo. Normali la trigliceridemia (165 mg%) e colesterolemia (126 mg%); aumentata lipasemia (1634 U/L) e amilasemia (480 U/L). La TC addome escludeva la presenza di neoplasie addominali. Dopo 48-72 ore il dialisato tornava limpido nonostante il mantenimento della lercanidipina.
La lercanidipina è un calcio-antagonista diidropiridinico di ultima generazione, vasoattivo, altamente lipofilico. Si ipotizza possa agire sulle cellule muscolari liscie del tratto gastroenterico, sui vasi ematici e linfatici comportando una combinazione di effetti tra cui aumento dell’UF e chiloperitoneo. Quest'ultimo sembra essere relato al profilo lipidico e ai valori di trigliceridi e colesterolo; nel nostro caso essi erano nella norma. Ulteriori studi dovranno confermare le ipotesi formulate. Da segnalare, nella nostra osservazione, il carattere transitorio dell’evento avverso nonostante il mantenimento del farmaco.