Login




Peritonite - EPS

Peritonite da Oligella Urethralis in CAPD

Questo Abstract è stato accettato come Poster. Clicca qui per visualizzare

Razionale

Oligella Urethralis è un coccobacillo gram-negativo comunemente isolato dal tratto genitourinario ove è considerato un microrganismo commensale.

Casistica e Metodi

Una donna di 57 anni in trattamento dialitico peritoneale (CAPD) da 36 mesi, è stata ricoverata nel nostro reparto per addominalgie in assenza di segni di infezione dell'exite site e rialzo termico. Il liquido peritoneale si presentava torbido con 1186/µl globuli bianchi, 90% dei quali neutrofili. E' stato iniziato un trattamento antibiotico empirico intraperitonele con vancocina e tobramicina con rapido miglioramento del quadro clinico e riduzione dei leucociti nel liquido peritoneale. L'esame colturale del liquido peritoneale ha portato all'identificazione di Oligella urethralis con un ampio spettro di sensibilità antibiotica. Gli esami colturali su tampone cutaneo dell'emergenza, urine e sangue sono risultati negativi. Negativi anche i successivi tamponi uretrali e vaginali. Il trattamento antibiotico è stato proseguito con tobramcina IP per  una settimana e ciprofloxacina per os per 14 giorni sulla scorta dell'antibiograma. In letteratura sono stati segnalati due casi di peritonite da Oligella Urethralis in pazienti in CAPD. In entrambi il microrganismo era resistente ai chinolonici ma sensibile al altri antibiotici inclusi penicilline e cefalosporine; in ambedue gli episodi segnalati è stata necessaria la rimozione del catetere peritoneale. Poichè entrambi i pazienti in precedenza erano stati sottoposti a terapia con ciprofloxacina è stato supposto che il microrganismo possa acquisire una rapida resistenza ai chinolonici.

Risultati

Nel nostro caso la peritonite ha avuto un'evoluzione favorevole e si è rapidamente risolta con   l'impiego della ciprofloxacina senza la necessità di rimozione del catetere peritoneale.

Conclusioni

Sebbene anche nella nostra Unità l'utilizzo dei chinolonici sia relativamente diffuso e la stessa paziente fosse stata in precedenza già trattata con lo stesso farmaco per altri episodi di peritonite, ciò fa pensare che questa specie non sia intrinsecamente resitente ai chinolonici e non tutti gli episodi hanno decorso clinico sfavorevole.

Ballocchi S., D'Amore S., Scarpioni R.
(U.O. Nefrologia e Dialisi, Ospedale Guglielmo da Saliceto, Piacenza.)
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: TESISQUARE®

Per assistenza scrivere al Supporto Tecnico