Rispetto al PET classico 2,27 eseguire UNIPET e PIP (pressione endoperitoneale ) offre maggiori e più precise informazioni sia sulle caratteristiche di membrana peritoneale che sulla cavità addominale . Questo permette una ottimale personalizzazione del trattamento dialitico .
Si presentano due casi clinici in cui è stato possibile modificare con successo i trattamenti dialitici inefficaci , sfruttando le informazioni ottenute da UNIPET e PIP . Il metodo di escuzione del PET unico e della PIP risponde alle indicazioni presentate nelle buone pratiche del gruppo di studio di dialisi peritoneale .
1) Uomo di 78 anni . APD ( d/p 0,84) . Prezentava scarsa ultrafiltrazione nel corso della dialisi con edemi e dispnea . Non rispondeva alle dosi più elevate di glucosio. Esegue UNIPET : UFF ( UF 175) ,Curva B,OCG 0,4, FWT 136, sieving sodio 11. Passato ad APD con soste di 35 minuti ( oltre tali minuti riassorbiva) con sacche a bassa concentrazione ed extraneal .Il paziente non ha più edemi a parità di diuresi .
2) donna di anni 69. CAPD ( d/p 0,6 ). Dispnea ed edemi malgrado buona ultrafiltrazione durante gli scambi manuali .Esegue UNIPET : non UFF (UF 870) , Curva A, OCG 5,9 , FWT 171,Sieving NA 7 . PIP oltre 28 con 2000 ml. Inizia APD con piccoli carichi (1000) con soste brevi per ultrafiltrare e lunghe per depurare (usando sacche a bassa concentrazione ) e con extraneal durante il giorno . La paziente ha meno dispnea anche per il minor carico ed è calata di peso senza perdere adeguatezza dialitica.
I due casi clinici sono un esempio di come UNIPET e PIP diano le informazioni necessarie per ottenere adeguata UF con poca esposizione alle alte concentrazioni di glucosio . Con il PET classico non avremo avuto le informazioni necessarie per poterlo capire.