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Adeguatezza - FRR - Nutrizione

Effetto della variazione dei parametri prescrittivi sull' efficienza della dialisi peritoneale automatizzata (APD) Tidal

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Razionale

Pochi e non conclusivi sono i dati in letteratura sul possibile effetto che la variazione dei principali parametri prescrittivi della APD Tidal potrebbe avere sulla efficienza della metodica e sull’eventuale opportunità di individualizzarne la prescrizione.

Scopo del presente studio è stato valutare e confrontare l’efficienza dei vari programmi di APD Tidal di pari durata (media 8 ore), dose (media 2L/h) ed osmolarità della soluzione dialitica.

Casistica e Metodi

Lo studio ha incluso 12 pazienti (6 maschi e 6 femmine, 6 medio-alto e 6 medio-basso trasportatori) che hanno eseguito almeno 3 sessioni, in crossover con ordine random, con ciascuno dei seguenti programmi: (A) APD- Tidal  con volume intraperitoneale iniziale (Vip) 2L e volume tidal 50%; (B) come in (A)  ma con Vip maggiore; (C) con Vip come in (B) ma con % Tidal media 71%; (D) come in (B) ma con un rinnovo completo del Vip a metà trattamento; (E) con Vip come in (B) ma in modalità Breakpoint (come somministrata dal cycler Serena7.0).Sono state esaminate e confrontate le clearances di urea, creatinina e fosfato, l’ultrafiltrazione e la rimozione del sodio.

Risultati

L’analisi statistica è stata effettuata con l’ANOVA per misure ripetute ed il T-test.

(B)(C)(D)(E) ottengono clearances dell’urea significativamente maggiori di (A), mentre per creatinina solo (B)(D) ed (E), e per fosfato solo (D) ed (E), ottengono clearances significativamente superiori ad (A). UF e rimozione di sodio risultano significativamente superiori in (D) rispetto ad (E).

Conclusioni

In APD Tidal il Vip iniziale merita essere individualizzato. A parità di durata, dose dialitica ed osmolarità della soluzione dialitica utilizzata, il rinnovo completo del Vip iniziale a metà trattamento è risultato l’elemento prescrittivo maggiormente migliorativo dell’efficienza complessiva. Nei pazienti con cateteri meno efficienti in fase di drenaggio, ovvero con più elevato volume residuo al breakpoint, l’utilizzo dell’APD in tale modalità può rivelarsi vantaggioso.

Apponi F., Giuliani A., Pettorini L., Scrivano J., Sivo F., Falcone C., Punzo G., Menè P., Domenici A.
(Dipartimento di Medicina Clinica e Molecolare, "Sapienza" Università di Roma, UOC Nefrologia, Azienda Ospedaliera Sant'Andrea, Roma )
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