L'idrotorace è una rara complicanza della DP da difetto congenito o acquisito del diaframma che si aggrava per aumentata pressione intraddominale da soluzione dialitica in addome. La pleurodesi chimica è una importante scelta terapeutica per obliterare comunicazioni pleuro-peritoneali nei pazienti in PD.
Paziente di 75 anni, iperteso, diabetico, pregressa nefrectomia destra per TBC renale.
Dicembre 2012: Inizio CAPD con 3 scambi, UF 900 cc, diuresi conservata.
Maggio 2013: improvviso deficit di UF, dispnea e comparsa di versamento pleurico destro importante all'ecografia. Dosaggio del glucosio nel liquido pleurico e TAC torace senza mdc (mezzo di contrasto) non dirimenti per chiarire il sospetto di comunicazione pleuro-peritoneale. Test al Blu di Metilene interrotto per comparsa di addominalgia acuta e ipotensione. E' stato quindi eseguito Rx Torace prima e 2 ore dopo immissione di mdc (Ultravist) in soluzione dailitica peritoneale, che ha evidenziato passaggio del mdc dalla cavità peritoneale a quella pleurica.
La DP è stata sospesa, il paziente ha iniziato HD mediante CVC.
Dieci giorni dopo la diagnosi è stato sottoposto a VATS e a pleurodesi chimica con Iodopovidone, poichè era motivato a tornare in DP.
Nell'Agosto 2013, dopo 2 mesi di HD senza eparina per intolleranza, è tornato in CAPD iniziando con 2 scambi diurni e ad addome vuoto notturno.
Una dieta tendenzialmente ipoproteica e una buona diuresi residua hanno permesso di mantenere questo regime dialitico per quattro mesi. Attualmente il paziente fa 3 scambi diurni.
L'ultima radiografia del torace di controllo sei mesi dopo la VATS non ha evidenziato versamenti pleurici.
Lo Iodopovidone è un agente chimico efficace, sicuro e poco costoso per la pleurodesi in corso di VATS in pazienti in DP con comunicazione pleuro-peritoneale e una buona alternativa ad altre sostanze più frequentemente utilizzate come il talco.