Login




Diagnostica - Casi Clinici

Effetti della radioterapia sul peritoneo in paziente in trattamento con dialisi peritoneale

Questo Abstract è stato accettato come Poster. Clicca qui per visualizzare

Razionale

La radioterapia rappresenta una modalità di trattamento delle neoplasie pelviche, utilizzata da sola, o in combinazione con la chirurgia e/o la chemioterapia. Tra le complicanze   ricordiamo: la proctite attinica che nei casi più gravi può portare ad una sindrome aderenziale; cistiti, ureteriti e disfunzione erettile. Sono stati descritti casi di emoperitoneo e di riduzione della capacità di ultrafiltrazione in pazienti in dialisi peritoneale.

Casistica e Metodi

Viene riportato il caso di un paziente in dialisi peritoneale, con pregresso intervento di prostatectomia radicale per adenocarcinoma prostatico, sottoposto a radioterapia in seguito a recidiva della neoplasia. Dopo la diagnosi si sospendeva la dialisi peritoneale e veniva posizionato catetere venoso centrale per poter eseguire il trattamento emodialitico mantenendo in situ il catetere di Tenckhoff. Venivano effettuate quaranta sedute di radioterapia (1.8 Gy/frazione per una dose totale di 72 Gy), e si eseguivano lavaggi con soluzioni peritoneali contenenti icodestrina. Terminata la radioterapia si verificava un dislocamento del catetere peritoneale riposizionato per via laparscopica. Nel corso dell’intervento non si evidenziava la presenza di aderenze o segni di infiammazione a carico del peritoneo, per cui è stato possibile riprendere il trattamento dialitico peritoneale. 

Risultati

L’irradiazione con dosi terapeutiche di raggi X può portare alterazioni precoci e tardive a carico dei tessuti normali ed in questo caso del peritoneo. Il danno vascolare precoce darebbe inizio allo sviluppo di alterazioni tardive che porterebbero ad atrofia della membrana peritoneale, dilatazione dei capillari con aumento del trasporto peritoneale, maggiore riassorbimento del glucosio e conseguente perdita della capacità di ultrafiltrazione.

Conclusioni

Nel nostro caso il paziente ha potuto riprendere il trattamento dialitico peritoneale senza che si siano verificate, dopo la terapia radiante, delle condizioni tali da limitare la distribuzione della soluzione dializzante nel cavo peritoneale o problemi legati all’ultrafiltrazione e all’efficienza dialitica.

A. Federico, E. Lisi, F. De Finis, M. Gagliardi, M.G. Merletti, F. Sopranzi.
(Ospedale di Macerata)
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: TESISQUARE®

Per assistenza scrivere al Supporto Tecnico