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Diagnostica - Casi Clinici

Protominer ed elettroforesi bidimensionale: le nuove frontiere proteomiche nello studio del liquido di dialisi peritoneale in pazienti pediatrici

Questo Abstract è stato accettato come Comunicazione.

Razionale

Il liquido effluente della dialisi peritoneale (PDE) è un eccellente fonte per la ricerca di biomarcatori di funzione e di danno della membrana peritoneale (MP). Tuttavia, come per altri fluidi di derivazione biologica, la principale difficoltà analitica è l’elevato range dinamico della concentrazione proteica.

Casistica e Metodi

In questo lavoro abbiamo sviluppato un metodo per la caratterizzazione del proteoma del PDE che coinvolge l’uso del Protominer una resina in grado di ridurre il range della concentrazione proteica e contemporaneamente smascherare le proteine che prima non potevano essere rilevate, seguito da elettroforesi bidimensionale per la loro separazione e confronto con altri campioni. Tale metodologia di analisi è stata applicata al PDE ottenuto da 19  pazienti pediatrici con mediana dell’età di 3.9 anni (range 0.2 – 16.8 anni) e con diverse malattie renali primitive in dialisi peritoneale automatizzata (APD) con soluzione glucosio per un durata mediana di 13 mesi (range 1-38 mesi).

Risultati

La metodologia analitica ha messo in evidenza 700 nuove proteine. Inoltre sono state rilevate differenze statisticamente significative nella concentrazione di 17 proteine in funzione della durata dell’APD. In particolare, nei pazienti con APD a lungo termine, abbiamo osservato aumento di intelectina-1, proteina associata all’infiammazione cronica, e diminuzione di gelsolina, proteina associata alla modulazione della matrice extracellulare. Tali cambiamenti sono stati anche osservati trattando in vitro cellule mesoteliali con stimoli ossidativi o pro-fibrotici a conferma del ruolo biologico di queste proteine.

Conclusioni

La fase successiva del nostro studio consisterà nella valutazione del proteoma del PDE in funzione del tempo di APD (esordio – 12 mesi) in un gruppo di pazienti omogeneo per malattia renale primitiva al fine di chiarire il significato biologico delle differenze osservate e per verificare il ruolo di intelectina-1 e gelsolina quali biomarcatori d’infiammazione cronica e fibrosi della MP.

Bruschi M.2, Candiano G.2, Santucci L.2, Bonsano M.1, Ghiggeri MG.1, Verrina E.1
(1 Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi e 2Laboratorio di Fisiopatologia dell’Uremia, Istituto Giannina Gaslini, Genova, Italia)
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