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Epidemiologia - Valutazione clinica

LA DIALISI INCREMENTALE: UN ASPETTO DELLA “SARTORIALITA’” IN DIALISI PERITONEALE. L’ESPERIENZA DEL NOSTRO CENTRO

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RAZIONALE

La dialisi peritoneale incrementale (DPIncr) è una tecnica che si sta diffondendo che prevede l’impiego di volumi di scambio peritoneali ridotti. La dose dialitica somministrata va ad integrarsi alla funzione renale residua (FRR) permettendo di ottenere un’adeguata efficacia depurativa come richiesto dalle linee guida. La DPIncr può essere condotta sia con tecnica manuale (CAPDIncr) che con tecnica automatizzata (APDIncr). Il consenso in letteratura riguardo ai vantaggi di un suo impiego è tuttavia ancora ampiamente dibattuto.

CASISTICA E METODI

Abbiamo raccolto retrospettivamente i dati di 15 pazienti (pz) in DPIncr prevalenti presso il nostro Centro al 31/03/2016 su un totale di 41 pz in DP, allo scopo di valutare l’andamento dei principali indici di adeguatezza dialitica (clearance delle piccole molecole ed ultrafiltrazione) e delle alterazioni del metabolismo legate all’uremia.

La CAPDIncr è stata definita come la somministrazione di 2-3 scambi/die per 4-7 giorni/settimana e la ADPIncr come la somministrazione di 3-5 sedute/settimana con volumi di scambio da 14 a19 L. La Tabella 1 e 2 riportano le principali caratteristiche cliniche dei pz e gli schemi di DPIncr somministrati.

Il follow-up (FU) è di 31 (6-139) mesi, all’inizio della DPIncr l’età media dei pz era 65 (31-85) anni, il BMI 24 (17-35) Kg/m2, la clearance della creatinina (ClCr) residua 7,5 (5-9) ml/min. Abbiamo valutato l’andamento nel tempo di: FRR, diuresi residua, ClCr settimanale, Kt/V dell’urea, pressione arteriosa, bilancio minerale, acido-base.

RISULTATI

In tutti i pz si otteneva un adeguato controllo pressorio, dei volumi e dell’equilibrio acido-base. Rispettivamente nell’80% e nel 100% dei pz a fine FU il fosforo era < 5.5 mg/dl e il PTH 2-9 volte il valore normale. Il 73% dei pz ha raggiunto valori medi di Kt/V > 1.7 e il 66% dei pz valori di ClCr > 55 L/settimana/1.73m2, i restanti pz mostravano comunque pieno benessere clinico e un ottimo compenso metabolico. 10/15 pz a fine FU mantenevano un volume urinario > 1000 cc/die.

La Tabella 3 riporta l’andamento dei principali parametri di adeguatezza dialitica. Il tempo medio intercorso tra l’inizio del FU e la prima modifica dello schema di DPIncr è stato di 10,46 (8-38) mesi.

CONCLUSIONI

Nella nostra esperienza la DPIncr rappresenta un valido approccio sartoriale alla DP in quanto permette di raggiungere un’adeguata dose dialitica, un efficace controllo dei sintomi uremici e del bilancio dei volumi unitamente a una buona qualità di vita. Il mantenimento della diuresi residua è un elemento determinante in questi risultati.

release  1
pubblicata il  03 maggio 2016 
da R. Rizzo, R. Gaggi, E. Mancini
(Nefrologia, Dialisi e Ipertensione, Policlinico Universitario Sant’Orsola-Malpighi, Bologna)
Parole chiave: dose incrementale
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