I dati dei registri nazionali ed internazionali (RIDT) (EDTA) (USRD) (CORR) (ANZDATA) (JSN) (UKRA) (REIN) e la letteratura (Viglino – PDI 2008 [1] (full text)) (Jain – JASN 2012 [2] (full text)) mostrano come l’utilizzo della Dialisi Peritoneale (DP) sia condizionato da molteplici fattori quali quelli macroeconomici (rapporto costo materiale / costo personale – imposte di importazione), la natura del Centro (pubblica/privata), le dimensioni dei Centri (numero di pazienti in trattamento dialitico) e la disponibilità di posti letto di HD, la struttura organizzativa (presenza di programma di predialisi con percorso di scelta strutturato, personale dedicato alla DP) e l’opinione del medico (Van de Luijtgaarden – NDT 2013 [3] (full text)) (Karopadi – NDT 2013 [4] (full text)) (Viglino – NDT 2007 [5] (full text)) (Hingwala J – NDT 2013 [6] (full text)).
Tali fattori determinano una ampia variabilità nell’utilizzo della DP che risulta infatti molto differente da continente a continente (paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo), da nazione a nazione, all’interno di una stessa nazione tra le diverse regioni ed infine a livello dei singoli Centri (RIDT) (EDTA) (USRD) (CORR) (ANZDATA) (JSN) (UKRA) (REIN) (Viglino – NDT 2007 [5] (full text)) (Jain – JASN 2012 [2] (full text)).
La nostra Regione, il Piemonte, si caratterizza per la natura pubblica di tutti i Centri dialisi e per una omogeneità culturale e d’azione che ha prodotto nel tempo una importante collaborazione tra i Centri per il trapianto (Rete Nefrologica), un programma di follow up predialitico condiviso (Ambulatorio MAREA) ed importanti iniziative legislative a sostegno della dialisi domiciliare (Contributo Economico alla domiciliarità - PAIDD).
Scopo del lavoro è stato quindi quello di analizzare l’utilizzo della DP nella nostra Regione confrontandola nel tempo e con le altre regioni italiane.
Non sono stati considerati il Centro Pediatrico ed un Centro Trapianti ed i pazienti in HD domiciliare.
L’analisi è stata condotta sui dati dei seguenti Data Base:
I dati del Censimento GSDP dal 2005 al 2012 si riferiscono ai soli Centri che utilizzano la DP !!
Eventuale differenze statistiche sono state valutate con il test del Chi quadro dove indicato, anche se, trattandosi di popolazioni globalmente considerate e non campioni rappresentativi l’analisi statistica può, in alcuni casi, essere considerata superflua.
Nei 20 Centri considerati nel 2012 la DP è stata utilizzata nel 19,2% dei 712 pazienti incidenti e nel 11,6% dei 3.212 prevalenti (Figura 1).
L’incidenza e la prevalenza sono percentualmente significativamente inferiori a quelle delle altre Regioni (Cens-12; 19 Regioni) risultate nel 2012 rispettivamente del 23,9% (p<0,01) e del 17,7% (p<0,001).
Tutti i centri in Piemonte utilizzano la DP ma con un’ampia variabilità (incidenza: 0-40%; prevalenza: 1-27%) (Figura 1).
Rispetto i Centri delle altre Regioni del Cens-12 quelli del Piemonte sono centri più grandi sia in termini di incidenza globale (INCIDENZA TOTALE - Piemonte: 35,6 pz/anno – 19 Regioni: 27,3 pz/anno - p= NS) che di prevalenza (PREVALENZA TOTALE - Piemonte: 160,6 pz/anno – 19 Regioni: 110,0 pz/anno – p<0,002).
La DP assistita ha riguardato il 39,5% dei pazienti prevalenti, nettamente superiore al 23,1% registrato nelle altre19 regioni. Tale percentuale è andata aumentando negli anni (Figura 2) in verosimilmente per effetto del PAIDD (Figura 3).
Il drop out nel 2012, che complessivamente è stato di 35,9 ep/100 anni-pz (29,3% nelle restanti Regioni), risulta significativamente superiore per quanto riguarda il decesso mentre trapianto e trasferimento in HD sono analoghi a quelli del resto d’Italia (Figura 4).
Rispetto al 2004 l’incidenza è scesa dal 21,3% al 19,2% (p=NS) e la prevalenza dal 16,1 al 11,6% (p<0,001) sono diminuite.
La percentuale di Centri con un numero di pazienti in DP>20 è scesa dal 52,4% al 40,0%.
Le dimensioni dei Centri (Figura 5), il drop out espresso dal rapporto prevalenza/incidenza (in particolare per morte) (Figura 6) e, rispetto al primo dato disponibile del 2008, la percentuale di pazienti in DP assistita (30,6% nel 2008 prima del PAIDD; 39,5% nel 2012) (Figura 3) sono tutte aumentate.
[1] Viglino G, Neri L Theory and reality in the selection of peritoneal dialysis. Peritoneal dialysis international : journal of the International Society for Peritoneal Dialysis 2008 Sep-Oct;28(5):480-3 (full text)
[2] Jain AK, Blake P, Cordy P et al. Global trends in rates of peritoneal dialysis. Journal of the American Society of Nephrology : JASN 2012 Mar;23(3):533-44 (full text)
[3] van de Luijtgaarden MW, Jager KJ, Stel VS et al. Global differences in dialysis modality mix: the role of patient characteristics, macroeconomics and renal service indicators. Nephrology, dialysis, transplantation : official publication of the European Dialysis and Transplant Association - European Renal Association 2013 May;28(5):1264-75 (full text)
[4] Karopadi AN, Mason G, Rettore E et al. Cost of peritoneal dialysis and haemodialysis across the world. Nephrology, dialysis, transplantation : official publication of the European Dialysis and Transplant Association - European Renal Association 2013 Oct;28(10):2553-69 (full text)
[5] Viglino G, Neri L, Alloatti S et al. Analysis of the factors conditioning the diffusion of peritoneal dialysis in Italy. Nephrology, dialysis, transplantation : official publication of the European Dialysis and Transplant Association - European Renal Association 2007 Dec;22(12):3601-5 (full text)
[6] Hingwala J, Diamond J, Tangri N et al. Underutilization of peritoneal dialysis: the role of the nephrologist's referral pattern. Nephrology, dialysis, transplantation : official publication of the European Dialysis and Transplant Association - European Renal Association 2013 Mar;28(3):732-40 (full text)
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