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Predialisi - Scelta dialitica

La dialisi domiciliare: una buona risposta per il trattamento dell’insufficienza renale cronica avanzata?

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Razionale

L’indicazione al trattamento dialitico rappresenta per i pazienti un momento di crisi personale e sociale per il forte impatto sulla qualità di vita.

Nell’ultimo decennio si è assistito ad un’inversione di tendenza che ha portato a rivalutare l’ipotesi di un trattamento dialitico capace di “rientrare nelle case”, integrandosi al meglio con la vita quotidiana del paziente, favorendo pertanto la decentralizzazione delle cure. (Piccoli GB, Home hemodiaysis and peritoneale dialysis compared, GIN 2012 [1])

Entrambi i trattamenti presentano vantaggi e svantaggi economici e clinici-sociali.

I vantaggi sono:

Svantaggi: 

  • Apparecchiature dialitiche sofisticate complesse spesso risultano intimidatorie dal punto di vista psicologico
  • Rischio di burn-out del partner
  • La famiglia del paziente è obbligata ad un confronto costante con la malattia
  • La presenza del catetere rappresenta per il paziente in DP un problema psico-corporeo
  • La paura dell’auto-puntura e di possibili complicanze della metodica extra-corporea a domicilio

Scopo

Scopo di questo lavoro non è contrapporre i due trattamenti dialitici domiciliari: DP vs EDD, piuttosto sottolineare come la corretta educazione terapeutica al paziente e l’implementazione di programmi sulle diverse forme di dialisi domiciliare, offre la possibilità di scegliere il trattamento più adatto al proprio stile di vita. Tale percorso informativo ed educativo garantisce nel lungo termine una maggiore accettazione della malattia, con una migliore compliance terapeutica.

Metodi

Presso il nostro ambulatorio di predialisi, lo psicologo attraverso un colloquio clinico e la somministrazione di test psicologici (EPQ-R, HAS, Wechsler Memory Scale), indaga gli aspetti personologici, cognitivi, emotivi e sociali, nonché la motivazione, al fine di aiutare il paziente verso una scelta consapevole al trattamento dialitico domiciliare più adatto alle sue necessità, per una personalizzazione del trattamento.

Risultati

Ad oggi, il nostro ambulatorio di dialisi registra 41 pazienti in dialisi peritoneale e 4 pazienti in emodialisi domiciliare. La distribuzione a macchia di leopardo della DP ed il numero esiguo dei pazienti in EDD è dovuto al fatto che solo dal 2014 è stato avviato un programma di informazione e formazione sull’ emodialisi domiciliare.

I nostri pazienti in EDD riferiscono minori sintomi depressivi, migliore benessere psico-fisico, maggiore energia e vitalità, possibilità di viaggiare, migliore qualità di vita.

Conclusioni

Dalla nostra esperienza risulta evidente come le metodiche domiciliari (DP-EDD) presentino indubbi vantaggi sia economici che clinici-psicologici. Una dialisi autogestita a domicilio risponde ad una maggiore richiesta di autonomia del paziente, ad una maggiore riabilitazione psico-sociale, ad una crescita dell’autostima, nonché ad un miglioramento della qualità di vita.

release  1
pubblicata il  03 maggio 2016 
da E.Massihnia, Psicologo clinico-psicoterapeuta, F.Caputo, Direttore U.O.C. Nefrologia II con dialisi e trapianto renale
(U.O.C. Nefrologia II con dialisi e trapianto renale, ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli Palermo)
Parole chiave: dialisi peritoneale, emodialisi domicilaire, insufficienza renale cronica, malattia renale cronica, qualità di vita, terapia domiciliare
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