Un’attenta valutazione dei fattori di rischio cardio-vascolare (CV) nei pazienti uremici è ormai da considerarsi indispensabile visto il grande impatto sulla morbilità e mortalità.
Scopo di questo studio osservazionale multicentrico è valutare l’anemia come fattore di rischio CV in un gruppo di pazienti in trattamento dialitico cronico peritoneale: lo studio ha valutato i pazienti di 13 Centri Toscani di Dialisi Peritoneale (fig. 1).
Una coorte di 225 pazienti (150 M e 75 F, età media 66 ±14 anni, età dialitica media 2.9 ±2 anni) affetti da IRC in dialisi peritoneale (76 pazienti in CAPD e 149 pazienti in APD di cui 117 in NIPD e 32 in CCPD, 90% in TIDAL) sono stati osservati retrospettivamente per 36 mesi (Fig. 2).
Il gruppo era in trattamento con eritropoietina ricombinante (RhuEpo) short-acting o long-acting in somministrazione sottocute monosettimanale o trisettimanale o monomensile in base al tipo di eritropoietina utilizzata e/o aggiustando la terapia per mantenere il valore di emoglobina (Hb) nel range raccomandato dalle principali linee guida internazionali. (Liu H, Int J Clin Exp Med 2015 [1])
I pazienti sono stati sottoposti a cicli di terapia marziale (orale o endovena) quando la TSAT risultava inferiore al 20% e la ferritinemia inferiore a 100 ng/ml. (Li H, Perit Dial Int. 2008 [2] (full text))
I pazienti sono stati sottoposti ai controlli di routine ogni 3-4 mesi.
Nello studio sono stati valutati: GFR, Kt/v, Cl.creatinina totale settimanale, proteinemia totale, albumina, PNA (Protein equivalent of Nitrogen Appearance), TSAT, transferrinemia, ferritinemia, emoglobina, calcio, fosforo, PTH, proteina C reattiva (PCR).
Il GFR è stato calcolato come media tra Clearance della creatinina e Clearance dell’urea.
La P.N.A. è stata calcolata applicando la formula di Bergstrom.
Il Kt/v totale settimanale è stato calcolato sommando il Kt renale settimanale (Curea x 10.08) a quello dialitico settimanale [(Durea/Purea) x Vdialisato x 7] e rapportato al volume di distribuzione dell’urea (formula di Watson).
La Cl.Creatinina totale settimanale è stata calcolata sommando la clearance dialitica settimanale [(Dcr/Pcr) x Vdialisato x 7] al filtrato settimanale [(Cl.urea+Cl.Cr)/2 x 10.08] ed espressa in litri, normalizzata per la superficie corporea (1.73 m2).
Per il calcolo della superficie corporea è stata usata la classica formula di Du Bois.
Il gruppo, per la valutazione statistica, è stato suddiviso in due sottogruppi in base al valore emoglobinico medio: sottogruppo A (Hb > 10 g/dl), sottogruppo B (Hb < 10 g/dl).
I due sottogruppi sono stati valutati evidenziando anche eventuali correlazioni tra Hb e i vari parametri esaminati.
188 pazienti (83.6%) erano in trattamento con eritropoietina (media: 8500 UI/settimana) senza differenze statisticamente significative tra i tipi di Epo.
Hb 11.5 ±1 g/dl (93% pazienti >10 g/dl), TSAT 22.2 ±8% (61% pazienti >20%), ferritina 183 ±199 ng/ml (95% pazienti <500 ng/ml), PCR 1.6 ±3 mg/dl (78% pazienti <1.5 mg/dl), PTH 288 ±196 pg/ml (62% pazienti <300 pg/ml), albumina 3.6 ±0.8 g/dl (55% pazienti >3.5 g/dl), PNA 0.9 ±0.2 g/Kg/die (58% pazienti >1 g/Kg/die), azotemia 130 ±33 mg/dl (75% pazienti <150 mg/dl), GFR 5 ±3 ml/min (45% pazienti >5 ml/min), diuresi residua 1300 ±600 ml (70% pazienti >1000 ml), Kt/v tot 2.1 ±0.6 (70% pazienti >1.8), Cl.creatinina tot 70 ±30 ml/min (78% pazienti >55 ml/min).
Le correlazioni statisticamente significative riguardano età dialitica e GFR (Fig. 3):
Età dialitica • sottogruppo A → età dialitica 3.1 ±1.7 anni;
• sottogruppo B → età dialitica 2.0 ±0.9 anni.
GFR • sottogruppo A → GFR 5.1 ±3 ml/min (48% pazienti >5 ml/min);
• sottogruppo B → GFR 3.2 ±2.3 ml/min (25% pazienti >5 ml/min).
Il 93% dei pazienti risulta in target per quanto riguarda il valore di Hb e l'83% in terapia con eritropoietina. (Oliveira MC, J Bras Nefrol. 2016) [3] (full text)
I parametri biochimici esaminati risultano nei range raccomandati dalle principali linee guida internazionali.
Seppur con i limiti legati alla natura osservazionale dello studio, i nostri dati mostrano come le uniche differenze statisticamente significative tra i 2 gruppi risiedano nella maggiore età dialitica e GFR nel gruppo con i livelli più alti di Hb circolante. Questo dato potrebbe rappresentare un'ulteriore conferma dell’importanza nel mantenimento della funzione renale residua e che la DP non solo è una metodica efficace nel controllare quella condizione pro-infiammatoria che tipicamente accompagna i pazienti in terapia sostitutiva renale ma si dimostra capace di migliorarla nel tempo.
[1] Liu H, Yao Y, Cao Y et al. Anemia management trends in patients on peritoneal dialysis in the past 10 years. International journal of clinical and experimental medicine 2015;8(10):18050-7
[2] Li H, Wang SX Intravenous iron sucrose in peritoneal dialysis patients with renal anemia. Peritoneal dialysis international : journal of the International Society for Peritoneal Dialysis 2008 Mar-Apr;28(2):149-54 (full text)
[3] Oliveira MC, Ammirati AL, Andreolli MC et al. Anemia in patients undergoing ambulatory peritoneal dialysis: prevalence and associated factors. Jornal brasileiro de nefrologia : 'orgao oficial de Sociedades Brasileira e Latino-Americana de Nefrologia 2016 Mar;38(1):76-81 (full text)
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