La Dialisi Peritoneale (PD) è una efficace terapia nei pazienti con grave scompenso cardiaco e moderata Insufficienza renale (1) Purtroppo è sottoutilizzata per diverse ragioni: a) linee guida cardiologiche ambigue b) Non viene eseguita in tutti i centri dialisi c) mancanza di cooperazione tra cardiologi e nefrologi
Presentiamo un caso clinico di grave insufficienza cardiaca (HF) trattata con PD per controllo della ritenzione idrica.
Paziente maschio di 72 anni con storia di ipertensione arteriosa,diabete mellito, infarto miocardico anteriore (2009) trattato con PCI, blocco di branca sinistro, ridotta fazione di eiezione (EF) (0.2), impianto di CRTD, fibrillazione atriale permanente, Nefropatia cronica moderata (GFR 30ml/min), fu ricoverato in Terapia intensiva cardiologica per severa HF (NYHA IV) ascite ed edemi. Il paziente era in trattamento con diuretici (metazolone 5mg, furosemide 500mg, canreonato di potassio 50mg), dicumarolici e beta bloccanti.
Il seattle HF Model stimava per il paziente una aspettativa di vita di 0.8 anni con mortalità di 0.73,0.93 e 0.99 a 1, 2 e 5 anni (2).
Si decide per trattamento peritoneale automatizzato (APD): Tempo 9 ore, Volume totale 10lt, glucosio 2.27% Tidal 50%.
Condizioni generali rapidamente migliorate. Dopo un mese riduzione 10% peso corporeo classe NYHA 3, EF% incrementata (0.3) Ad un anno condizioni cliniche stabili mantenimento diuresi residua >1000cc die UF 900cc Ridotto trattamento diuretico Nessuna ospedalizzazione per HF dopo tre anni ma oligoanuria e peggioramento GFR (17ml/min) Modificata terapia APD (Volume totale 15lt e poliglucosio 1500cc sosta lunga) e stabilità peso corporeo e UF 1300cc L'impendenza toracica come indice di congestione polmonare registrata dal CRTD, era stabile (fig 1) (3).
L'ultrafiltrazione peritoneale è realmente un trattamento efficace in pazienti selezionati con grave HF.