I pazienti ipovedenti che necessitano di dialisi è aumentato. Raramente viene loro proposta la DP, soprattutto per difficoltà nella connessione.
Si presenta il caso di una paziente cieca che è stata in grado di eseguire sia CAPD che APD, con l'aiuto del coniuge, ma con buona autonomia e capace di autoconnettersi senza necessità di modificare il sistema.
Paziente con sindrome Senior-Loken (nefronoftisi, cecità, distrofia retinica). A 25 anni, dopo uno di emodialisi, è stata sottoposta a Tx rene da vivente. A 47anni, in seguito alla perdita del graft, ha scelto la DP con il supporto del marito. La paziente è attiva e molto indipendente sia dentro che fuori casa con il supporto di un cane guida.
Il training CAPD-sistema Fresenius ha richiesto 4 incontri con la coppia. Nell’ultimo incontro la paziente è stata invitata ad eseguire lo scambio. Sostituendo la funzione visiva con la funzione tattile, al terzo scambio si è dimostrata autonoma nella connessione, nell'utilizzo del sistema a orologio e nella disconnessione. Al marito è rimasto il compito della medicazione dell'exit-site, del controllo della limpidezza del dialisato e la registrazione dei dati dialitici. Ha eseguito autonomamente CAPD per 6 mesi, nel 2015 è passata a APD. Con l'uso di adesivi sul monitor Sleep-Safe, è divenuta parzialmente autonoma anche in APD. Il marito si occupa del montaggio e smaltimento linee. Connessione e disconnessione vengono effettuate indifferentemente dalla paziente o dal marito.
Durante il periodo in CAPD non rilevate contaminazione del set nè peritoniti.
Dall’inizio APD non rilevate contaminazioni del set, ma un 1 episodio di peritonite non correlato alle manovre di connessione.
I pazienti ipovedenti preferiscono curarsi nella loro abitazione, ambiente in cui riescono a muoversi con maggior sicurezza e libertà. Anche pazienti ipovedenti possono eseguire DP con buon grado di autonomia. La collaborazione di un caregiver resta comunque indispensabile.