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Casi clinici

MACROAMILASEMIA e ICODESTRINA: un link vantaggioso o insidioso? - Caso Clinico

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Razionale

II riscontro di un incremento della concentrazione dell’amilasi sierica, non associato ad un innalzamento della lipasi, può rappresentare, nella popolazione generale ma ancor di più nella MRC, una diagnosi iniziale di Iperamilasemia Cronica asintomatica non secondaria a Malattie Pancreatiche (ICnMP); pertanto non rivestendo alcun significato patologico, non eseguiremo ulteriori accertamenti ma, se il paziente in questione è un candidato alla dialisi peritoneale, nello screening pre-operatorio diventa fondamentale, prima di impiantare un catetere peritoneale, essere certi di escludere una patologia pancreatica. Pertanto la programmazione della DP in un paziente con sospetta pancreatite avvia quasi sempre un inappropriato work-up diagnostico spesso costoso, lungo e difficile.

Casistica e Metodi

Giunge alla nostra osservazione un uomo di 60 anni late-referral con un quadro di IRC stadio V, verosimilmente secondaria a nefroangiosclerosi ipertensiva, che necessita di essere avviato al trattamento dialitico.  Informato dell’esistenza nel nostro centro della possibilità anche della DP, il paziente meravigliato ed entusiasta di poter gestire personalmente e al proprio domicilio la terapia dialitica, sceglie evidentemente il trattamento peritoneale.

Risultati

Le indagini preoperatorie di routine effettuate confermano la diagnosi di PS di un’iperamilasemia con lipasi normale e assenza di sintomatologia addominale,  con Ecografia addominale: completamente negativa, eccetto per microlitiasi alla colecisti; nel sospetto di un’iperamilasemia benigna non pancreatica, vengono dosati: gli Isoenzimi dell’amilasi che sono normali, l’Amilasuria che risulta bassissima, Cl. Am/Cl Cr <1% , il Ca 19.9 normale. Si ricercano le Macroamilasi che risultano: Positive.

Viene posizionato catetere di Tenkchoff,  inizia il trattamento manuale 2 scambi/die,  isotonica/icodestrina. Dopo il primo e il secondo mese di PD, osserviamo una riduzione delle amilasi, sempre in assenza di sintomatologia dolorosa.

Conclusioni

Il riscontro di una Macroamilasemia ha consentito di evitare un work-up diagnostico costoso e inutile e soprattutto di intraprendere il trattamento peritoneale. Ma l’utilizzo dell’icodestrina, riducendo palesemente l’amilasi plasmatica, può rendere difficile la diagnosi di un'eventuale pancreatite acuta.

 

Somma G.(1), Esposito B.(2), Rea N.(2), Ruocco C.(1), Russo F.(1), Pavese F.(1), Auricchio M.(1)
((1)UOC Nefrologia e Dialisi Ospedali Riuniti Area Stabiese ASL NA(3)Sud; (2)UOC Chirurgia Generale Ospedali Riuniti Area Stabiese ASL NA(3)Sud; )
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