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Casi clinici

Dialisi peritoneale e Autismo, dall'ospedale al territorio un caso clinico

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Razionale

Il Disturbo dello Spettro Autistico rappresenta un insieme eterogeneo di Condizioni del Neurosviluppo - che si manifestano in età precoce. Tali disturbi esordiscono nei primi anni di vita, ma coinvolgono l'intero sviluppo mentale dell'individuo.  

Gli studi epidemiologici indicano un generalizzato aumento delle diagnosi. In USA la prevalenza è di 1 ogni 68 bambini di 8 anni (Center for Disease Controland prevention, 2014), in Europa la prevalenza varia dallo 0,62 allo 0,7% (Lai et al., 2014). 

Le cause dell'autismo sono a tutt'oggi sconosciute. Si tratta di una malattia a genesi multifattoriale che può essere associata a condizioni cliniche molto diverse.

Casistica e Metodi

Riportiamo il caso clinico di un ragazzo di 25 anni affetto da Sindrome Autistica con importante deficit cognitivo-comportamentale e IRC V grado da reflusso vescico ureterale cronico.

Descriviamo l'iter clinico/sociale, a nostro giudizio rilevante,  che ha portato all'inizio della metodica dialitica peritoneale. 

Risultati

Ragazzo di 25 anni, riscontro occasionale di ipertensione arteriosa, successiva diagnosi di IRC IV. La scintigrafia documentava reni ipoperfusi e di piccole dimensioni. Diagnosi urologica di reflusso vescico ureterale cronico. 

Abbandonata l'ipotesi di trapianto da vivente è stata considerata la DP come unica metodica dialitica possibile. 

Con l'aiuto delle educatrici e del personale sanitario del centro Diurno Disabili Ferrarisi di Milano si è avviato un programma di comunicazione basato sulle immagini e sulle informazioni scritte. Al pz è stato fornito un catetere peritoneale con cui familiarizzare. 

Dopo il posizionamento del catetere è stato eseguito l'addestramento da personale infermieristico presso il centro Diurno, il meccanismo di apprendimento si è basato sulla "gratificazione", ad ogni risposta corretta veniva consegnato un gettone utile a raggiungere di un  premio.

Il pz esegue CAPD presso centro diurno e al domicilio con l'aiuto della madre.  

Conclusioni

Questo caso clinico dimostra come l'interazione tra Ospedale e Territorio possa dare ottimi risultati nella gestione di situazioni complesse. 

Heidempergher M., Buskermolen M., Scorza D., Carnoli S., Genderini A.
(ASST FBF SACCO - Ospedale L. Sacco.)
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