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Casi clinici

DISLOCAZIONE IN ERNIA INGUINALE DI CATETERE PERITONEALE AUTOLOCANTE. CASO CLINICO

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Introduzione

La dislocazione del catetere peritoneale è una delle più comuni complicanze in ambito peritoneale, che si manifesta con difficoltà di ultrafiltrazione e scarico del liquido peritoneale. Dall'originale catetere di Tenckhoff, sono stati sviluppati diversi modelli di device, con lo scopo di ridurre questo tipo di problemi. Tra questi, Il catetere autolocante (introdotto da Nicola Di Paolo) è simile all'originale catetere di Tenckhoff, ma presenta un piccolo cilindro di tungsteno dal peso di 12 grammi incorporato nell’estremità intraperitoneale, che garantisce un minor rischio di dislocazione al di fuori della pelvi. (Di Paolo N, et al. A new self-locating peritoneal catheter. Perit Dial Int 1996; 16: 623-7). [1] (full text)

Metodi

Presentiamo un caso di dislocazione della punta del catetere autolocante all'interno di ernia inguinale, associato a deficit di ultrafiltrazione.

Caso clinico

Un maschio di 73 anni, in CAPD da ottobre 2015 con catetere peritoneale autolocante, giungeva in visita a febbraio 2016 riferendo improvviso deficit di UF con difficoltà di scarico ed incremento ponderale. Eseguiva visita chirurgica che evidenziava una sospetta piccola ernia inguinale destra, confermata all'ecografia. All'rx dell'addome l'estremità del catetere si proiettava in fossa iliaca destra. Per persistenti difficoltà all'ultrafiltrazione, il paziente eseguiva peritoneo TC che escludeva la presenza di leakage peritoneale in sede erniaria, ma evidenziava la dislocazione dell'estremo del catetere peritoneale all'interno del sacco erniario inguinale destro (Figura 0). Dopo tentativo infruttuoso di riduzione esterna dell'ernia e ricollocamento del catetere all'interno della cavità addominale, il paziente veniva sottoposto a correzione chirurgica dell'ernia inguinale, e il catetere si riposizionava autonomamente in sede corretta.

Conclusioni

Sebbene ad oggi non sia stata ancora provata la superiorità di un catetere rispetto ad un altro (Figueiredo A, et al. Clinical practice guidelines for peritoneal access. Perit Dial Int 2010; 30:424-9.) [2] (full text), il catetere autolocante riduce marcatamente nell'esperienza di diversi centri il numero di episodi di dislocazione. Il nostro caso dimostra però una modalità di dislocazione rara ma clinicamente rilevante, favorita paradossalmente dalla presenza della zavorra in tungsteno. Il problema è stato risolto senza la necessità di rimozione del catetere.

release  1
pubblicata il  03 maggio 2016 
da F. Colombo, I. Brenna, A. Beltrame, C. Pinerolo, M. Gallieni
(U.O. di Nefrologia e Dialisi, ASST Santi Paolo e Carlo, Presidio Osp. San Carlo Borromeo)
Parole chiave: catetere peritoneale, dialisi peritoneale
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