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BRUNO MEMOLI - Young Investigator Award (YIA)

Inibizione specifica dell’enzima Eparanasi: un possibile nuovo strumento terapeutico per minimizzare la fibrosi indotta dalla transdifferenziazione epitelio-mesenchimale (EMT) delle cellule mesoteliali.

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Razionale

La fibrosi peritoneale è un’importante complicanza nei pazienti in dialisi peritoneale causata dalla continua esposizione dell’omento ad insulti come soluzioni bioincompatibili, alta concentrazione di glucosio, peritoniti, infiammazione cronica. Questi trigger inducono neoangiogenesi sostenuta dal vascular endothelial growth factor (VEGF) e transdifferenziazione epitelio-mesenchimale (EMT) delle cellule mesoteliali che acquisiscono marker mesenchimali come α-smooth muscle actin (α-SMA), vimentina (VIM), fibronectina (FN). In questo processo l’Eparanasi, un enzima che taglia le catene dell’eparan-solfato a livello di siti specifici intracatena partecipando alla degradazione/rimodellamento della matrice extracellulare, riveste un ruolo chiave. Pertanto, abbiamo ipotizzato che l’inibizione specifica di eparanasi potesse minimizzare la EMT delle cellule mesoteliali indotta da vari insulti pro-fibrotici.

Casistica e Metodi

Cellule mesoteliali isolate da ratto sono state stimolate per sei giorni con LPS (1ng/ml), alta concentrazione di glucosio (200mM) e TGF-β (20ng/ml). Mediante Real-Time PCR e immunofluorescenza sono stati valutati i livelli di espressione genica e proteica dei principali marker di EMT (α-SMA, VIM, FN) e di alcuni fattori implicati nella neo-angiogenesi (VEGF e MMP9). In un gruppo di cellule è stato introdotto, in terza giornata di coltura, uno specifico inibitore dell'eparanasi (SST0001), mentre in un gruppo controllo non è stato effettuato nessun trattamento. Infine è stata misurata la resistenza trans-epiteliale nelle varie condizioni con l'apparecchio Millicell-ERS (Millipore).

Risultati

L’esposizione delle cellule mesoteliali a LPS, glucosio e TGF-β determinava una significativa iper-espressione genica e proteica di TGF-β, di tutti i marker di EMT (α-SMA, VIM, FN) e di neoangiogenesi presi in esame (VEGF e MMP9). L’aggiunta, in terza giornata, dell’SST0001 determinava una significativa riduzione di tali effetti pro-fibrotici/neoangiogenetici e impediva la riduzione delle resistenze trans-epiteliali dimostrando la conservazione della corretta polarità cellulare e l’integrità delle giunzioni intracellulari del peritoneo.

Conclusioni

L'inibizione specifica dell'eparanasi potrebbe rivelarsi in futuro un valido approccio terapeutico per controllare lo sviluppo della fibrosi peritoneale ed evitare un rapido fallimento della metodica depurativa. 

Corino I.(1), Masola V.(1), Bellin G.(1), Granata S.(1), Onisto M.(2), Gambaro G.(3), Rugiu C.(1), Lupo A.(1), Zaza G.(1)
((1)Unità di Nefrologia, Dipartimento di Medicina, Università di Verona; (2)Dipartimento di Scienze Biomediche, Università di Padova; (3)Divisione di Nefrologia e Dialisi, Università Cattolica-Gemelli, Roma)
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