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Catetere Peritoneale

CATETERE PERITONEALE: UNA COLLOCAZIONE DIFFICOLTOSA. LA SUPERIORITÀ DELLA TECNICA LAPAROSCOPICA

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Introduzione

La dislocazione del catetere peritoneale è una evenienza della metodica Dialitica Peritoneale legata ad uno spostamento della porzione intraddominale del sondino che ne impedisce il corretto funzionamento normalmente solo nelle fasi di scarico di liquido dall’addome. È un processo che può insorgere anche nel periodo appena successivo all’intervento chirurgico di inserzione del sondino ed è descritta fra le complicazioni meccaniche della metodica.

Riportiamo il caso di una paziente di sesso femminile e razza caucasica di 48 anni, affetta da Insufficienza Renale Cronica da Tubulopatia secondaria ad abuso di diuretici e FANS, sottoposta ad intervento di inserzione di catetere peritoneale con tecnica laparotomica classica per la successiva terapia dialitica con metodica APD. La dislocazione del catetere accompagnata è insorta nell’immediato postoperatorio con evidente ostruzione della porzione intra-addominale del sondino, appalesata con esame cateterografico (fig.1). La paziente è stata sottoposta a reintervento per via laparoscopica che ha evidenziato la dislocazione del catetere con estremo distale posto in sede sotto-diaframmatica destra e totalmente avvolto dall’omento. Si è provveduto ad omentectomia totale e sbrigliamento del sondino che è stato ancorato con un punto di sutura in polipropilene al legamento rotondo destro. Dopo tre mesi si è verificato ancora un difetto funzionale nella sola fase di drenaggio del catetere che, all’indagine radiografica classica, è risultato nuovamente dislocato. Si pertanto provveduto alla sua rimozione e al posizionamento definitivo di un nuovo sondino mediante tunnellizzazione pre-peritoneale destra sotto visione laparoscopica e finestra distale del foglietto viscerale del peritoneo con dato sbocco in addome dell’intero tratto forellato del sondino in direzione del Douglas (fig. 2).

La Paziente effettua APD da dodici mesi senza alcun problema.

Conclusioni

La tecnica laparoscopica si è dunque dimostrata in questo caso superiore alla classica tecnica laparotomica poiché ha permesso non solo la fissazione del sondino nella corretta posizione, ma pure di intervenire con una omentectomia parziale, al fine di impedire altri episodi di dislocazione del catetere. L’esame isologico eseguito in seguito sull’omento resecato ha permesso di evidenziarne macroscopicamente l’impronta lasciata dal sondino e microscopicamente segni di uno stato infiammatorio con processo flogistico aspecifico di natura reattiva.

Tale tecnica chirurgica può essere presa in considerazione come futura alternativa alle consolidate metodiche di posizionamento del sondino peritoneale

release  1
pubblicata il  18 marzo 2012 
da Nomi: Cosaro A., Cosentini V., Lombardi D., Bergamaschi G., Gammaro L., Oldrizzi L.
(U.O.C. di Nefrologia e Dialisi, U.O.C. di Chirurgia Generale, Ospedale Fracastoro San Bonifacio (VR) )
Parole chiave: APD, catetere peritoneale
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