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Peritonite - EPS

INCIDENZA DELLA PERITONITE SCLEROSANTE INCAPSULANTE: ESPERIENZA DI UN SINGOLO CENTRO

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INTRODUZIONE

La peritonite sclerosante incapsulante (EPS) rappresenta una della complicanze più serie della dialisi peritoneale (DP). È caratterizzata da un processo infiammatorio del peritoneo che si manifesta con una progressiva apposizione di tessuto sclerotico e conseguente intrappolamento delle anse intestinali, fino alla formazione di una vera e propria cotenna fibrocalcifica. Clinicamente si presenta con anomalie della funzione gastrointestinale e comparsa di quadri occlusivi e subocclusivi intestinali. La patogenesi non è del tutto nota, ma giocano un importante ruolo la durata della DP, la scarsa biocompatibilità delle soluzioni dialitiche, l’esposizione al glucosio e ai suoi prodotti di degradazione, gli episodi di peritonite.

SCOPO DEL LAVORO

In letteratura la EPS viene descritta come una complicanza relativamente rara della DP, con una incidenza che varia tra lo 0,54% e il 4,4%, Kawaguchi Y - 2011 [1] che cresce con l’aumentare degli anni di trattamento in DP Johnson DW  - 2010 [2]. È associata ad un’elevata mortalità, variabile tra il 25,8% e il 56,5% Rigby RJ - 1998 [3]

Lo scopo del lavoro è stato quello di valutare, retrospettivamente, l’incidenza della EPS nei pazienti trattati con DP, presso il nostro centro, per un periodo di  5 o più anni.

MATERIALI E METODI

Sono stati presi in considerazione i pazienti che, nel periodo di tempo compreso tra il 1 Gennaio 2004 e il 31 gennaio 2012, avevano effettuato presso il nostro centro il trattamento dialitico peritoneale per un periodo di tempo di 5 o più anni. Sono stati valutati i segni clinici, i reperti radiologici (Tomografia computerizzata), gli eventuali reperti istopatologici, l’incidenza delle peritoniti.

RISULTATI

I pazienti arruolati erano 33, di cui 21 maschi e 12 femmine, sia in dialisi peritoneale manuale (CAPD) che in dialisi peritoneale automatizzata (APD), con una durata media della dialisi di 91,3 + 30 mesi. All’inizio della DP avevano una età media di 55 + 14 anni, 6 (18%) erano diabetici; la causa più frequente di insufficienza renale terminale era l’ipertensione (36,3%), seguita dalle glomerulonefriti (24,2%). Figura 1

Al termine dello studio 7 erano ancora in DP, 10 effettuavano trattamento emodialitico, 4 erano stati sottoposti a trapianto, 12 erano deceduti.

Il tasso di incidenza delle peritoniti era di 47,6 mesi/paziente.

Dei 33 pazienti arruolati, 6 (18,1%) presentavano segni clinici (persistenti per 3 o più mesi) suggestivi per EPS, quali dolore addominale (66,6%) nausea (83,3%), vomito (50%), diarrea (16%), stipsi (66,6%), calo ponderale (83,3%).

Dei 33 pazienti arruolati 25 erano stati sottoposti a tomografia assiale computerizzata (TC) per vari motivi; le immagini sono state analizzate sulla base dello score radiologico proposto in vari studi Tarzi RM - 2008 [4] (full text) Vlijm A - 2009 [5] [5] (full text)per valutare le lesioni radiologiche specifiche della EPS; 9 pazienti (36%) presentavano alterazioni radiologiche che ponevano un forte sospetto per EPS, (calcificazioni peritoneali, ispessimento del peritoneo, aderenze tra le anse intestinali, presenza di raccolte saccate, segni di sub occlusione, “enhancement” contrastografico del peritoneo).

Nel nostro studio 2 pazienti (6%) incontravano i criteri ISPD (International Society for Peritoneal Dialysis) per la diagnosi di EPS, Kawaguchi Y - 2011 [1]  ovvero presentavano sia i reperti clinici che la conferma radiologica e, nel nostro caso, anche quella istopatologica.

Entrambi i pazienti hanno manifestato la EPS dopo il trasferimento in emodialisi (HD), che si era reso necessario per deficit di ultrafiltrazione in un caso e per peritonite recidivante nel secondo caso. Uno dei 2 pazienti è deceduto per le complicanze della EPS, mentre il secondo attualmente pratica terapia con tamoxifene e steroidi ed è asintomatico per alterazioni della funzione gastrointestinale.

CONCLUSIONI

La EPS si va delineando come il nuovo tallone d’Achille della DP. Al fine di effettuare una diagnosi precoce è fondamentale porre estrema attenzione ai dati clinici elaboratoristico-strumentali nei pazienti potenzialmente più a rischio, ovvero quelli in DP da 5 o più anni e nei pazienti in cui viene sospesa la DP per il passaggio in HD o per trapianto renale.

release  1
pubblicata il  18 marzo 2012 
da Cabiddu G., Dessì E., Manca E., Pisanu L., Pani A.
(Dipartimento Patologia Renale, Azienda Ospedaliera Brotzu, Cagliari)
Parole chiave: dialisi peritoneale, incidenza, mortalità, sclerosi peritoneale incapsulante, Tamoxifene
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