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Peritonite - EPS

ANALISI DELL'INCIDENZA DI PERITONITE IN 226 PAZIENTI IN DIALISI PERITONEALE PRESSO LA NEFROLOGIA DELL' A.O. DI TREVIGLIO (BG)

poster

Introduzione e scopo

Scopo del presente lavoro è valutare l’incidenza di peritoniti nel nostro Centro, osservarndone l’evoluzione dopo l’acquisizione di maggior esperienza e l’utilizzo di materiali tecnologicamente più sicuri.

Materiali e metodi

Sono stati valutati 226 pazienti incidenti (135 maschi, 91 femmine; età media 66,74 anni) c/o il nostro Centro dal 18/02/1990 al 31/12/2010. Età dialitica media 31,69 mesi (121 pazienti in CAPD,68 in APD e 37 in IPD ospedaliera); sono stati esclusi i pazienti che hanno effettuato meno di 2 mesi di trattamento dialitico (Figura 1).

I mesi totali di terapia analizzati sono stati 7178,05. Per valutare eventuali effetti del miglioramento dei materiali e delle tecniche impiegate si è suddiviso il periodo di osservazione in tre intervalli temporali: dal 18/02/1990 al 31/12/1996 (periodo A); dal 01/01/1997 al 31/12/2004 (periodo B);  dal 01/01/2005 al 31/12/2010 (periodo C).

Risultati

Si sono registrati 173 episodi di peritonite (1 episodio ogni 41,49 mesi di terapia).

L’incidenza delle peritoniti (episodio/mesi di terapia) nei tre periodi di osservazione si è progressivamente ridotta: periodo A: 1/30,44; periodo B: 1/37,84; periodo C 1/64,21 (R2 0,9048) (Figura 2).

Nel corso degli anni si è inoltre osservata una variazione dei microrganismi responsabili delle peritoniti: nel periodo A più del 50% degli agenti patogeni erano stafilococchi (aureus ed epidermidis); nel periodo C il 60% erano Gram negativi (in prevalenza E. Coli) (Figura 3).

Contrariamente alle aspettative non si è osservata una correlazione tra età anagrafica e  numero di episodi di peritonite (R2 0,0309). Non sono emerse correlazioni fra Body Mass Index (BMI) e numero di peritoniti (R2 0,0017), escludendo quindi un’influenza dello stato di nutrizione sull’incidenza di patologie infettive; nessun altra patologia concomitante era significativamente correlata ad un’aumentata incidenza di peritoniti.

È emersa una correlazione tra metodica dialitica peritoneale e incidenza di peritoniti: n° episodi/paziente in CAPD 0,88; n° episodi/paziente in APD 0,67 e n° episodi/paziente in IPD 0,54 (Figura 4).

Anche l’incidenza delle exit-site infection (ESI) è risultata in progressiva riduzione nei tre periodi considerati. Si segnala che nel 25% dei casi di ESI vi era una concomitante peritonite sostenuta dal medesimo microrganismo.

Conclusioni

Dall’analisi dei dati emerge una significativa riduzione dell’incidenza di peritoniti nel tempo; verosimilmente tale tendenza è da correlare ad una maggior esperienza acquisita dal personale e dal miglioramento tecnico qualitativo del materiale per dialisi peritoneale.

release  1
pubblicata il  18 marzo 2012 
da S. Cassamali*, C. Taietti*, V. Mariani°, D. Vagni*, G. Carpani*, M. E. G. Galli*
(*U.O. Nefrologia e Dialisi, A.O. di Treviglio, °Laurea Infermieristica Università di Pavia)
Parole chiave: APD, CAPD, dialisi peritoneale, Infezione emergenza cutanea, peritoniti
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