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Scompenso Cardiaco

ULTRAFILTRAZIONE PERITONEALE E SCOMPENSO CARDIACO STUDIO SCUP

poster

INTRODUZIONE

I dati epidemiologici più recenti confermano che è sempre più crescente l’incidenza e la prevalenza dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) ( McMurray JJ 2011 [1]). La prognosi dello SSC risulta essenzialmente sfavorevole qualora la causa sottostante non sia correggibile. In circa la metà dei pazienti in cui sia stata posta diagnosi, l’exitus si verifica entro 4 anni, mentre in metà di quelli affetti da SSC grave il decesso avviene entro 1 anno. Essa tende rapidamente ad aumentare con l’età e l’incremento della proporzione di soggetti anziani nella popolazione rende ragione in parte della frequenza crescente di SSC (Ho KK 1993 [2]). Gli attuali approcci terapeutici, diretti principalmente a correggere i sintomi  e a ritardare e/o modulare la progressione della disfunzione ventricolare sinistra asintomatica proprio verso lo SSC sintomatico, sono potenzialmente multipli ed includono misure generali, terapia farmacologica, devices e interventi chirurgici. In letteratura sono presenti poche segnalazioni di qualche caso trattato con l’ultrafiltrazione peritoneale (UP) che oltre all’efficacia clinica ha permesso una riduzione delle ospedalizzazioni  anche se con sopravvivenza media dei pazienti inferiore a 1-2 anni. (Cnossen N 2006 [3] (full text)) (Tobe SW 2006 [4]) (Galli E. 2011 [5])

SCOPO DEL LAVORO

Proponiamo un studio osservazionale e controllato per confermare le esperienze cliniche in merito e per valutare se  nei pazienti con SCC refrattario e con ricoveri ripetuti è una scelta corretta l’utilizzo dell’UP.

MATERIALI E METODI

Nel protocollo, convalidato dal Comitato Etico Aziendale, saranno inseriti pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico classe III-IV NYHA refrattari alla terapia convenzionale ed in particolare a dosaggi massimali di furosemide di 1 gr. al dì e una diuresi uguale od inferiore ad 1000 ml/24ore con una clearance della creatinina uguale od inferiore a 50ml/mn (figura 2) (figura 3). Il trattamento ultrafiltrativo peritoneale mediante catetere peritoneale standard (secondo le consuetudini del centro) sarà eseguito per almeno 6 gg/sett con metodica CAPD con uno scambio giornaliero di 8-10 ore con Icodestrine ed al massimo con uno scambio aggiuntivo della durata di 4 ore con sacca di glucosio al 2,27% tale da mantenere una UF adeguata (figura 4).

RISULTATI E CONCLUSIONI

L’arruolamento allo studio è appena iniziato.Non abbiamo ancora dati neanche preliminari ma stiamo cercando di coinvolgere altri gruppi di lavoro, avendo già diffuso il protocollo a tutte le strutture siciliane dove si pratica la dialisi peritoneale. Desideriamo inoltre informare tutti i partecipanti al Gruppo di Studio della Dialisi Peritoneale in occasione del Congresso Nazionale al fine di arruolare un maggior numero possibile di pazienti per validare i dati raccolti alla fine dello studio.

release  1
pubblicata il  18 marzo 2012 
da S.Randone, H. Awad, C. Caponetto, M. Vitale, L. Ottaviano, V. Pagano, C. Teodoro, V. Puntillo, G.Daidone
(Area Funzionale Omogenea di Nefrologia ASP 8 Siracusa – Coordinatore: Dr. Giuseppe Daidone )
Parole chiave: CAPD, dialisi peritoneale, scompenso cardiaco
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