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Dialisi peritoneale

LA NEOFORMAZIONE DI TESSUTO FIBRO-VASCOLARE ENDOPERITONEALE E IL MALFUNZIONAMENTO PRECOCE DEL CATETERE PERITONEALE. INCIDENZA ED ANALISI DI 10 CASI.

Abstract

Introduzione. La videolaparoscopia rileva occasionalmente una neoformazione tissutale endoperitoneale che avvolge ed ostruisce il catetere peritoneale. Lo scopo dello studio è stato quello di analizzare i casi di malfunzionamento precoce del catetere da tessuto neoformato endoperitoneale.

Materiali e Metodi. Durante il periodo ottobre 2008 e novembre 2011, in 10 casi (8 pazienti) è stato necessario eseguire una revisione videolaparoscopica del catetere riscontrando un tessuto neoformato endoperitoneale. Sette casi venivano sottoposti ad un esame istologico.

Risultati. Il malfunzionamento insorgeva successivamente al posizionamento o alla revisione mediamente a distanza di 40 giorni (tra 18 e 65 giorni). In due casi era presente una recidiva con simile tempistica. L’età media dei pazienti era di 67 anni. Tre pazienti (4 casi) erano diabetici pluri-complicati. Una paziente era affetta da epatite C cronica. Una paziente riportava nell’anamnesi una glomerulonefrite membranosa ed episodi di malfunzionamento di accessi vascolari. Una paziente era portatrice di trapianto renale con pregressa sostituzione del catetere peritoneale per malfunzionamento e recente infarto miocardico. Il paziente più giovane aveva una forte abitudine tabagica e una glomerulonefrite. La paziente più anziana riportava nell’anamnesi una insufficienza cardiaca severa e la necessità di sutura del digiuno durante il posizionamento del catetere. Nessun paziente aveva avuto una peritonite nel periodo antecedente al malfunzionamento. L’incidenza di questo fenomeno durante il periodo di osservazione era di 15%. Macroscopicamente era presente, in tutti i casi, una neoformazione di tessuto vascolarizzato che incapsulava il catetere. L'istologia mostrava tessuto fibroso con attivazione fibroblastica, in tre casi anche con reazione giganto-cellulare da catetere peritoneale, e presenza di piccoli vasi neoformati.

Conclusioni. Il posizionamento e la revisione di un catetere o la pura presenza dello stesso può comportare un stimolo attivante la proliferazione fibrobastica con neovascolarizzazione. Il fenomeno può essere recidivante entro breve tempo. Pazienti con diabete mellito pluri-complicato, con epatite, con malfunzionamento di accessi vascolari, con abitudine tabagica, con cardiopatia infartuale recente e con recenti suture endo-addominali, potrebbero essere un gruppo a rischio.

M. Zeiler(1), F. Lenci(2), T. Monteburini(1), Rm. Agostinelli(1), R. Marinelli(1), S. Dellabella(2), S. Santarelli(1)
((1)Ospedale Carlo Urbani Jesi ITALY, (2)Ospedale Geriatrico U. Sestilli INRCA IRCCS Ancona ITALY)
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