Login




Trapianto

DUE CASI DI MICOBATTERIOSI ATIPICA IN PAZIENTI TRAPIANTATI DI RENE: NUOVE INFEZIONI EMERGENTI, DIFFERENTI CONDOTTE TERAPEUTICHE

Questo Abstract è stato accettato come Poster. Clicca qui per visualizzare

Abstract

Introduzione. I micobatteri non tubercolari costituiscono nei pazienti con trapianto (TPX) una potenziale causa di infezione. Queste infezioni creano difficoltà riguardo la diagnosi e la condotta terapeutica.

Materiali e metodi. Presentazione di 2 casi di infezione da Mycobacterium chelonae con coinvolgimento cutaneo in 2 pazienti con TPX seguiti in follow up presso la nostra struttura.

Caso Clinico. (1). Maschio, 30 anni, TPX dal 2006 in triplice terapia di mantenimento: metilprednisolone, ciclosporina, everolimus. Nel 2011 comparivano a livello della regione posteriore della coscia destra diversi noduli eritematosi, circondati da cute desquamata; veniva eseguita biopsia cutanea con diagnosi di micobatteriosi cutanea da Mycobacterium chelonae. Al paziente veniva prescritta triplice terapia antibiotica con claritromicina, rifampicina e etambutolo alle dosi giornaliere rispettivamente di 1000 mg, 600 mg e 1200 mg per un periodo di tempo di 12 mesi.

Caso clinico. (2) Maschio, 63 anni, TPX dal 2003. in triplice terapia di mantenimento metilprednisolone, ciclosporina, micofenolato mofetile. Nel 2011 compariva una lesione eritematosa e dolorosa cutanea di tipo cellulitico al primo dito del piede sx; esami colturali per i Gram +/- risultavano negativi. Veniva prescritta terapia con colchicina senza miglioramento e con comparsa di una nuova lesione cutanea a livello della regione anteriore della gamba sx. Ripetuto l’ esame colturale esteso ai micobatteri, risultava positivo per Mycobacterium Chelonae. Veniva avviata terapia con claritromicina alla dose quotidiana di 1000 mg.Dopo 4 mesi da inizio terapia nel caso 1 si è evidenziata una parziale riduzione dei noduli cutanei,mentre nel caso 2 si è assistita ad una completa scomparsa delle lesioni.In entrambi vi sono state difficoltà nel mantenimento di livelli ematici adeguati di ciclosporina.

Conclusioni. Non vi sono raccomandazioni riguardo l’efficacia dei diversi schemi terapeutici utilizzati per le micobatteriosi atipiche. È fondamentale quindi sospettare tale patologia al fine di un pronto riconoscimento e rapido intervento terapeutico. Indispensabile inoltre un attento monitoraggio della terapia immunosoppressiva viste le interazioni tra questi farmaci e gli antibiotici antimicobatterici.

A.A. Mele(1), R. Luciani(2), G. Bilancio(1), V. Bellizzi(2), G. Palladino(2), A. Santopietro(2)
((1)Cattedra Di Nefrologia Università Degli Studi Di Salerno , (2)Uoc Nefrologia-ssd Gestione Clinica Del Trapianto Oorr San Giovanni E Ruggi D'aragona Salerno , (3)Cattedra Di Nefrologia Università Degli Studi Di Salerno , (4)Uoc Nefrologia-ssd Gestione Clinica Del Trapianto Oorr San Giovanni E Ruggi D'aragona Salerno , (5)Uoc Nefrologia-ssd Gestione Clinica Del Trapianto Oorr San Giovanni E Ruggi D'aragona Salerno , (6)Uoc Nefrologia-ssd Gestione Clinica Del Trapianto Oorr San Giovanni E Ruggi D'aragona Salerno )
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: Tesi S.p.A.

Per assistenza contattare: Claudia Ingrassia, Tesi S.p.A.
0172 476301 — claudia.ingrassia@gruppotesi.com