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Trapianto

GRAVIDANZA DI UNA PAZIENTE TRAPIANTATA DI RENE IN TERAPIA CON EVEROLIMUS. CASE REPORT E REVIEW DELLA LETTERATURA

Abstract

Riportiamo il caso di una gravidanza in una trapiantata di rene in terapia immunosoppressiva con everolimus. La paziente all'età di 25 anni iniziò l'emodialisi per gli esiti di una glomerulonefrite lupica in classe IV trattata con ciclofosfamide, cortisone e plasmaferesi all'età di 22 anni. Nel 2005 all’età di 28 anni venne sottoposta a trapianto di rene da donatore cadavere. Il suo regime immunosoppressivo includeva basiliximab, ciclosporina, everolimus e cortistone. La funzionalità renale dopo il trapianto era normale (eGFR 90 ml/min), senza proteinuria significativa. Nel gennaio 2009 la paziente iniziò una gravidanza. Venne informata dei potenziali rischi di malformazione per il feto legati all’inibitore dell’mTor e i rischi per la madre relativi al LES ma decise di continuare la gestazione e rifiutò di modificare la terapia immunosoppressiva come invece da noi suggerito. Venne seguita settimanalmente in collaborazione con un ginecologo che effettuava le ecografie fetali. La posologia dell'Everolimus non venne modificata perché i livelli rimasero stabili su valori volutamente bassi (3-5 ng/dl). Al 6° mese invece fu necessario aumentare il dosaggio della ciclosporina gradualmente fino a raddoppiarlo per mantenere livelli adeguati (C0 attorno a 50 ng/dl e C2 300-500 ng/dl). La paziente terminò la sua gravidanza a termine senza eventi avversi e partorì per via naturale un bambino sano di 3020 kg di peso e con un Apgar score di 9. Negli anni successivi la funzionalità renale della paziente è rimasta invariata e non ci sono state recidive del LES. Nella tab. 1 riportiamo i pochi casi descritti di gravidanze in terapia con gli inibitori dell’mTor. Questo è il primo caso pubblicato di una gravidanza portata a termine senza problemi per la madre e per il feto di una trapiantata di rene in terapia con everolimus per tutta la durata della gestazione. Anche se i pochi casi riportati sono promettenti, i dati sulla sicurezza degli inibitori dell’ mTor sono ancora troppo pochi per poter considerare sicura questa terapia in gravidanza.

P. Carta(1), M. Zanazzi(1), L. Di Maria(1), L. Caroti(1), A. Mjeshtri(1), E. Minetti(1)
((1)Nefrologia e Nefrologia dei Trapianti - AOU Careggi Firenze ITALY)
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