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Emodialisi

DETERMINANTI EMATOCHIMICI E TERAPEUTICI DELLE CALCIFICAZIONI AORTICHE IN PAZIENTI IN EMODIALISI CRONICA

Questo Abstract è stato accettato come Poster.

Abstract

INTRODUZIONE. Le calcificazioni aortiche lombari sono un surrogato per eventi cardiovascolari nel paziente uremico ed associate alla MBD_CKD. Abbiamo studiato la possibile influenza di variabili ematochimiche-terapeutiche sulle calcificazioni aortiche. METODI: Abbiamo effettuato un’analisi retrospettiva su 57 pazienti in trattamento dialitico cronico, includendo pazienti in ritmo dialitico trisettimanale da almeno 12 mesi, età > 18 anni, completezza dei dati biochimici dei precedenti 2 anni. Le calcificazioni aortiche sono state misurate tramite radiografia laterale dell’addome (metodo punteggio Kauppila) (PK). Ai fini dell’analisi sono stati considerati i valori medi, nei 24 mesi precedenti l’esame radiologico, di tutti i periodici controlli di: calcemia (sCa), fosforemia (sPi), PTH, livelli ematici di 25D3, CRP, albuminemia (sAlb), catabolismo proteico (nPCR), Kt/V. Abbiamo registrato sesso, età, anzianità dialitica (età-HD), diabete mellito. Sempre nei 24 mesi antecedenti, inoltre, veniva calcolata la quantità totale di calcio elemento utilizzato come chelante del fosforo, e la terapia con 25-D3, 1-25-D3 o paracalcitolo. L’analisi statistica è stata effettuata tramite ANOVA, ANCOVA e regressione multivariata (RMV). RISULTATI_CONCLUSIONI: PK è risultato 11.7+6.9 (media±DS). All’ANOVA, PK era significativamente più elevato nei pazienti più anziani (p < .05), con maggiore età-HD (p <.005) e maggiori livelli medi di sPi (p <.000), non con DM (p=.18). Non risultava alcuna associazione statisticamente significativa fra livelli ematici di sCa, PTH, 25-D3, sAlb, nPCR, Kt/V, consumo di calcio e PK. Alla RMV, dopo regressione stepwise eseguita su tutte le variabili continue, il PK restava ampiamente spiegato da età, età-HD e sPi (p = .000, r = .741). Correggendo per i possibili confondenti (età, età-HD, sPi e livelli ematici di 25D3), ANCOVA associava la somministrazione di 25-D3 (p<.02), ma non quella di 1-25D3 (p=.76) o paracalcitolo (p=.62), a valori più elevati di PK. Si conferma una chiara associazione positiva fra il livello di PK ed a) età-HD b) età c) iperfosforemia cronica. In mancanza di studi prospettici, merita un approfondimento la associazione della somministrazione di 25-D3 con più elevati valori di PK.

M. Messa(1), O. Tobaldini(1), C. Gangemi(1), N. Pertica(1), P. Tomei(1), M. Proglio(1), M. Motton(1), A. Lupo(1)
((1)Azienda Ospedaliero Universitaria )
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