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Emodialisi

LA SOPRAVVIVENZA DEL PAZIENTE IN EMODIALISI: LA MORTALITÀ CARDIOVASCOLARE COME RISULTANTE DELL'AZIONE DI FATTORI PROTETTIVI E DI RISCHIO

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Abstract

INTRODUZIONE. La patologia cardiovascolare costituisce la principale causa di morbilità e mortalità nei pazienti affetti da malattia renale cronica.

Abbiamo analizzato retrospettivamente sulla popolazione afferente alla nostra Unità Operativa i fattori potenzialmente coinvolti nel condizionare la mortalità del paziente in trattamento emodialitico, con particolare riguardo alla patologia cardiovascolare.

MATERIALI E METODI. Sono stati arruolati consecutivamente dal marzo 2002 al marzo 20011 429 pazienti afferenti alla nostra U.O. Sono stati analizzati i seguenti parametri: fattori di rischio tradizionali, fetuina, OPG, TGF β, FGF23 intatto, età dialitica, indici di depurazione extracorporea, indice di massa corporea (BMI), parametri di inizio seduta. Tutti erano stati sottoposti a coronaroTC multislice per la determinazione e la quantificazione della calcificazione coronarica secondo Agatston.

L'analisi multivariata è stata ottenuta mediante la regressione logistica per determinare l'associazione dei diversi parametri con il rischio di mortalità cardiovascolare nella popolazione studiata.

RISULTATI e CONCLUSIONI. Dei 429 pazienti arruolati: 98 sono deceduti (62 per causa cardiovascolare), 331 sopravvissuti (di cui 36 hanno ricevuto trapianto renale e sono stati esclusi dalle analisi).

Dall'analisi logistica multivariata sono risultati predittivi quali fattori di rischio per morte cardiovascolare:

-Fosfatasi alcalina, Diabete Mellito, PCR, Agatston Score (analizzato in scala logaritmica);

quali fattori protettivi:

-25OHvitD, BMI, Albumina, Pressione Arteriosa sistolica, FGF23 (analizzato in scala logaritmica).

L'associazione positiva tra lnFGF23 e la sopravvivenza dei pazienti è stata analizzata in funzione dei quartili di fosforo e di PTH, riscontrando l'effetto protettivo statisticamente significativo unicamente nell'ultimo quartile, ovvero quando i livelli di fosforo sono > 5.5 mg/dL ed i livelli di PTH >600 pg/mL.

Il nostro studio conferma da un lato il ruolo negativo sulla sopravvivenza della fosfatasi alcalina e suggerisce come il ruolo svolto da FGF23 sulla sopravvivenza sia verosimilmente più complesso di quanto sino ad oggi ritenuto.

M.L. Angelini(1), G. Cianciolo(2), G. La Manna(1), E. Della Bella(2), M.L. Cappuccilli(2), I. Rum(3), L. Panicali(2), A. Dormi(4), S. Stefoni(1)
((1)Alma Mater Studiorum Bologna Dipartimento Di Medicina Interna, Dell'invecchiamento E Delle Malattie Nefrologiche Bologna , (2)S.orsola. Dipartimento Di Medicina Interna,dell'invecchiamento E Delle Malattie Nefrologiche Bologna , (3)Università Degli Studi Di Sassari, Scuola Di Specializzazione In Nefrologia Sassari , (4)Alma Mater Studiorum Bologna, Dipartimento Di Igiene E Salute Pubblica Bologna )
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