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CONFRONTO FRA LA TECNICA STANDARD E LA TECNICA BUTTON HOLE DI PUNTURA DELLA FAV SU PAZIENTI PREVALENTI. CINQUE ANNI DI ESPERIENZA MONOCENTRICA

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INTRODUZIONE

La puntura della fistola con tecnica standard espone l'accesso vascolare a elevato rischio di complicanze sia a breve che a lungo termine. La puntura della FAV ad occhiello (Button Hole), introdotta negli anni 70 (Twardoswski et al Dial Transplant 1979;8:978-980)  e per molto tempo utilizzata dai pazienti che praticavano autocannulazione (Verhallen A.M.-2007) [1] (full text), è stata riproposta negli ultimi anni per i potenziali vantaggi nella salvaguardia dell’accesso vascolare (Murcutt G-2008) [2].

In questo lavoro riportiamo i dati della nostra esperienza, su una popolazione di pazienti prevalenti, con elevata incidenza di complicanze da venipuntura standard, trasferiti alla tecnica Button Hole.

MATERIALI E METODI

Dal Marzo 2007 al Maggio 2012 abbiamo arruolato 37 pazienti (età media 59 anni, range 28-82), 18 maschi, 19 femmine, anzianità dialitica media di 2.5 anni (range 3-30 anni), con elevata incidenza di complicanze alla puntura: tempo di emostasi prolungato: 8 pazienti, dolore alla venipuntura: 9 pazienti, difficoltà di incannulazione: 20 pazienti (Figura 1)

Malattia di base: Nefropatia Diabetica 7 pazienti, Malattia Renale Policistica Dell’Adulto 11 pazienti, Glomerulonefrite Cronica 9 pazienti, altre Malattie 10 pazienti.

In tali pazienti sono stati confrontati: tempo di emostasi, dolore alla venipuntura, gradimento della tecnica, incidenza di episodi infettivi, prima e dopo l’introduzione del Button Hole.

RISULTATI

I dati analizzati sono riferiti a 20988 punture. Con tecnica standard abbiamo registrato un tempo di emostasi inferiore a 5 minuti nel 53.8% dei casi , fra 5 e 10 minuti nel 30.8 % dei casi e superiore a 10 minuti nel 15.4% dei casi. Con tecnica Button Hole il tempo di emostasi inferiore a 5 minuti è stato registrato nel 82.6% dei casi, fra 5 e 10 minuti nel 17.4% dei casi, nessun caso è stato registrato con un tempo di emostasi superiore a 10 minuti (Figura 2). Dolore di grado medio-elevato nel 69.3% delle punture con tecnica standard e nel 30.7% delle punture Button Hole (Figura 5). Questionario di gradimento: in oltre il 90% dei casi la tecnica Button Hole è risultata migliorativa (Figura 4). Incidenza di infezioni 0.19 eventi/1000 punture fistola con Button Hole e 0.09 eventi/1000 punture fistola con tecnica standard (p=ns) (Figura 0).

CONCLUSIONI

Le tecniche standard di puntura della fistola espongono l’accesso vascolare ad un elevato numero di complicanze di variabile gravità clinica che vanno dall’ intenso dolore all’incannulazione, al prolungamento dei tempi di emostasi, alla  difficoltà/fallimento nella venipuntura con formazione di ematomi, sino alla perdita dell’accesso vascolare Van Loon MM-2010 [3] (full text) .

Abbiamo introdotto la puntura ad occhiello nel nostro Centro nel 2005, riservando inizialmente tale modalità alle FAV di nuovo confezionamento che presentavano sviluppo vascolare tortuoso o per prevenire lo sviluppo di aneurismi e stenosi.

A partire dal 2007 la puntura della FAV con metodica Button Hole è stata estesa a pazienti prevalenti con elevata incidenza di complicanze con tecnica di incannulazione standard.

I nostri risultati dimostrano che in questa popolazione una valida alternativa alla puntura con tecnica standard è rappresentata dal Botton Hole, infatti le sensazioni dolorose alle venipunture diminuiscono  e il tempo di emostasi si accorcia in maniera significativa.

L’incidenza di complicanze di tipo infettivo registrata nell’arco dei 5 anni non è risultata significativa dal punto di vista statistico, è in linea con i dati presenti in letteratura (Labriola et al 2011 [4]), è comunque importante sottolineare come, ai fini della salvaguardia dell’accesso vascolare, vada mantenuto un alto livello di attenzione nell’impiego delle misure di asepsi cutanea da parte del personale addetto alla venipuntura.

release  1
pubblicata il  25 settembre 2012 
da M.R.Rapanà, P. Di Nicolò, S. Fiorenza, C. Fantinati, A. Pono, F. Paradisi, M.T. Benedetto, A. Zuccalà
(U.O.C. Nefrologia e Dialisi, Ospedale Santa Maria della Scaletta, AUSL Imola)
Parole chiave: accesso vascolare
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