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Genetica e omiche / Modelli sperimentali / Trasduzione del segnale

L’ANALISI PROTEOMICA, UN VALIDO AUSILIO NELLA DETERMINAZIONE DELLE DIVERSE PROTEINE ADSORBITE DURANTE EMODIALISI

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Introduzione

Nel corso della seduta emodepurativa il contatto del sangue con la membrana dializzante può attivare numerose vie di segnale con potenziali conseguenze fisiopatologiche. In questi eventi intradialitici l’adsorbimento delle proteine plasmatiche sulla superficie della membrana svolge un ruolo di fondamentale importanza. Scopo del presente studio è stato quello di valutare la capacità di adsorbimento proteico di due membrane per emodialisi, il triacetato di cellulosa e l’Helixone (membrana sintetica derivata dal polisulfone), mediante analisi proteomica.

Materiali e Metodi

Abbiamo effettuato uno studio prospettico cross-over in 3 pazienti emodializzati trattati cronicamente con triacetato di cellulosa (CTA) e in 3 pazienti dializzati con Helixone (HEL). Le membrane di ogni paziente ottenute al termine della seduta sono state lavate con soluzione fisiologica per rimuovere eventuali residui ematici, quindi le proteine adsorbite sono state eluite utilizzando un forte tampone caotropico. Dopo valutazione proteomica sulle membrane routinariamente impiegate, i pazienti sono stati dializzati con l’altra membrana per 4 settimane al termine delle quali è stata nuovamente effettuata la valutazione dell’adsorbimento proteico. L’espressione del profilo proteico sulle membrane è stata analizzata mediante elettroforesi su gel bidimensionale e successivamente con analisi MALDI-TOF-MS/MS (figure 1 e 2). Inoltre è stata effettuata un'analisi semi-quantitativa mediante nanoLC-MS/MS shotgun proteomic.

Risultati e Conclusioni

Sono state identificate un totale di 54 proteine espresse differentemente (figura 3): 22 proteine nella membrana Helixone (prevalentemente proteine plasmatiche poco abbondanti) e 32 nel triacetato di cellulosa (prevalentemente proteine plasmatiche molto abbondanti) (figure 4 e 5). Le differenze riscontrate sono risultate correlarsi alla membrana dialitica e non alle caratteristiche del paziente.

Le tecniche di proteomica rappresentano un utile approccio per l’analisi delle proteine adsorbite dalle membrane dializzanti e possono rappresentare un valido ausilio per confrontare l’efficienza di differenti emodializzatori.

release  1
pubblicata il  26 settembre 2012 
da Andrea Urbani a,b*, Vittorio Sirolli c, Santina Lupisella a,b, Stefano Levi-Mortera a,b, Barbara Pavone d,f, Luisa Pieroni a, b, Luigi Amoroso c, Roberto Di Vito c, Sonia Bucci d,f, Sergio Bernardini a,b, Paolo Sacchetta d, and Mario Bonomini c
(a Department of Internal Medicine, University “Tor Vergata”, Rome, Italy; b IRCCS-Santa Lucia Foundation, Rome, Italy; c Nephrology Clinical Institute, Department of Medicine, “G. d’Annunzio” University, Chieti-Pescara, Italy; d Department of Biomedical Sciences “G. d’Annunzio” University, Chieti-Pescara, Italy; f Centre of Investigation on Aging (Ce.S.I.) G. d’Annunzio” University Foundation, Chieti-Pescara, Italy)
Parole chiave: dialisi cronica, emodialisi, PROTEOMICA
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