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Insufficienza renale acuta

OUABAINA ENDOGENA COME MARCATORE PRE-OPERATORIO DI INSUFFICIENZA RENALE ACUTA NEI PAZIENTI SOTTOPOSTI AD INTERVENTO CARDIOCHIRURGICO

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Abstract

BACKGROUND. Attualmente l’insufficienza renale acuta (IRA) è una delle maggiori problematiche postchirurgiche. A tutt’oggi non esistono modelli clinici ne’ marcatori bioumorali efficaci nel predire lo sviluppo di IRA post CCH. La Ouabaina Endogena (EO) è un ormone adrenergico dello stress con effetti sull’emodinamica renale. Studi preliminari hanno mostrato come un rapido incremento di EO si associ ad una riduzione acuta del filtrato glomerulare.

OBIETTIVO: Verificare se i livelli pre-operatori di EO siano un efficace marcatore per lo sviluppo di IRA.

METODI. Abbiamo arruolato 407 pz sottoposti ad intervento elettivo cardiochirurgico. L’outcame primario è stato lo sviluppo di IRA, secondo i criteri AKIN. Una coorte di validazione (229 pz) è stata arruolata.

RISULTATI. Nella prima coorte i pz con valori basali elevati di EO presentano un maggiore sviluppo di IRA (2,8%; 8,3%; 20,3%; p-value = 8E-6 in base al tertili di EO), una allungamento dei tempi di degenza in ambiente intensivo (p<0.0001) e una maggiore utilizzo di CVVH (0,3%; 0,5%; 1,8%; p=0.042). Nell’analisi di regressione logistica i livelli pre-operatori di EO sono risultati essere il più forte fattore predittivo per lo sviluppo di IRA (β = 2.386; p=0.001). Infatti i pz nel tertile più elevato di EO hanno una probabilità di 10.87 (2.62-45.06 95% CI) volte maggiore di sviluppare IRA. L’inclusione dei valori basali di EO ad un modello di rischio clinico di IRA (comprendente età, sesso, tipo di intervento, FE, GFR basale, ipertensione arteriosa e re-intervento) consente si aumentare significativamente la predittività del modello stesso (AUC 0.846; CI 0.787-0,905). Tali risultati sono stati confermati anche nella coorte di validazione (AUC 0.85).

CONCLUSIONI. I livelli pre-operatori di EO sono un potente marcatore per lo sviluppo di IRA nelle prime 24-48 ore del post-operatorio. L’EO score può quindi essere facilmente introdotto nella pratica clinica per la valutazione del rischio di sviluppo di IRA prima che il pz entri in sala operatoria.

M. Simonini(1), E. Bignami(1), C. Lanzani(1), E. Frati(1), N. Casamassima(1), E. Messaggio(1), P. Manunta(1)
((1)Irccs San Raffaele, Università Vita Salute San Raffaele Milano )
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