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Insufficienza renale acuta

UN NUOVO PROTOCOLLO DI ANTICOAGULAZIONE LOCO-REGIONALE CON CITRATO APPLICATO AL TRATTAMENTO EXTRACORPOREO CPFA (COUPLED PLASMA FILTRATION ADSORPTION) PER LA CURA DEL PAZIENTE IN SHOCK SETTICO

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Abstract

INTRODUZIONE. Dal 2001 al 2011 sono stati trattati 94 pazienti in shock settico con CPFA, una terapia extracorporea che unisce plasma adsorbimento non selettivo mediante resina (MediaSorb) con emofiltrazione continua. La CPFA ha dimostrato di essere efficace nel trattamento dello shock settico, in pazienti con o senza AKI, riducendo l'uso di amine, migliorando l'emodinamica e la sopravvivenza. Scopo dello studio è quello di valutare l’effetto del citrato in CPFA per migliorare l'efficienza del trattamento e semplificarne la gestione. Abbiamo valutato: durata del trattamento, parametri coagulativi, bicarbonatemia, calcio ionizzato sistemico.

MATERIALI E METODI. Sono trattati consecutivamente 11 pazienti, ventilati meccanicamente (6 M, 5 F) con shock settico e MOF (4/11 AKI). Parametri prescritti: Qb 150 ml/min, flusso plasma (Qp) 30 ml/min, soluzione di pre-diluizione (Na+ 136 mmol/l, citrato 10 mmol/l e acido citrico 2 mmol/l) per mantenere citratemia nel circuito 3 mmol/l, soluzione di post-diluizione (Na+ 139 mmol/l, K+ 1.5 mmol/l, Ca++ 2 mmol/l, Mg++ 0.75 mmol/l, HCO3- 35 mmol/l ed il glucosio 5,55 mmol/l). Infusione in post-diluizione CaCl2 10% da tabella di riferimento e regolato secondo le esigenze del paziente.

RISULTATI E CONCLUSIONI. Sono stati eseguiti 73 trattamenti: durata 733 ore, media 8,35 ± 1 ore. Media volume plasmatico 12,20 ± 2,8 L, Qb 143 ± 12 ml/min, Qp 24,6 ± 3,83 ml/min, dose plasma trattato/kg di peso corporeo 1 ± 0,37 l/kg. Media infusione CaCl2 10% 4,5 ± 1,3 ml/h, citratemia, come rapporto Ca++/iCa++, sempre < 2,5 (1,92 ± 0,14), anche in 4 pazienti con disfunzione epatica (2 ± 0,20). Bicarbonati 25,3 ± 4,8 mmol/l, pH 7,42 ± 0,05, PTT (50 ± 10,7 sec) e Ca++ 1.1 ± 0.1 mmol/l. Il protocollo ha permesso di trattare dosi elevate plasma, con ottimo controllo dello stato coagulativo, dell'equilibrio acido-base e con correzione della calcemia. La sopravvivenza a 28 e 90 giorni è stata 72,7% e 63,6%. Il citrato in CPFA sembra essere un trattamento valido e sicuro per i pazienti con shock settico.

M. Pozzato(1), F. Ferrari(2), P. Cecere(1), P. Mesiano(1), A. Vallero(1), S. Livigni(2), F. Quarello(1)
((1)S.c. Nefrologia E Dialisi, Ospedale San Giovanni Bosco Torino , (2)S.c. Rianimazione, Ospedale San Giovanni Bosco Torino )
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