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Insufficienza renale cronica

RUOLO DEI POLIMORFISMI GENETICI NEL PRESERVARE LA FUNZIONALITÀ RENALE IN PAZIENTI SOTTOPOSTI A NEFRECTOMIA RADICALE O TUMORECTOMIA

Questo Abstract è stato accettato come Comunicazione.

Abstract

Introduzione. Riuscire a preservare la funzione renale dopo chirurgia renale sia in caso di nefrectomia radicale (RN) sia nella tumorectomia o nephron sparing surgery (NSS) è alla base di numerosi studi. E’ infatti noto che la perdita di massa nefronica comporta sviluppo di ipertensione arteriosa e insufficienza renale cronica, ma la frequenza e la velocità con cui questo avviene all’interno della popolazione sottoposta a chirurgia renale è estremamente variabile e i meccanismi alla base di questo fenomeno di variabilità individuale non sono stati a tutt’oggi chiariti.

Scopo dello studio. comparare RN e SSN sull’andamento della funzione renale in pazienti sottoposti a chirurgia renale per carcinoma renale a cellule chiare e valutare inoltre l’influenza di alcuni polimorfismi genici, scelti tra quelli del GWAs (Genome-Wide Association) quale meccanismi alla base della variabilità interindividuale osservata.

Pazienti e metodi. sono stati studiati 134 pazienti con età non superiore ad 80aa, affetti da carcinoma renale a cellule chiare in basso stadio sottoposti a RN (65 pz) e a SSN (69 pz) presso il Dipartimento di Urologia HSR. E’ stato valutato il declino del GFR al follow-up (media 23.5 mesi). L’analisi statistica è stata effettuata mediante modello lineare generalizzato covariando per sesso, età, pressione arteriosa, eventi comorbidi, terapia e funzione renale pre intervento.

Risultati. in merito al confronto tra le diverse metodiche chirurgiche, al primo controllo del follow up i pazienti sottoposti a SSN presentavano una variazione di GFR significativamente minore rispetto a quanto osservato per quelli sottoposti a RN (-5.7 ml/min vs -23.9 ml/min P<0.05). La valutazione dei polimorfismi genici ha evidenziato invece una correlazione tra i polimorfismi del SIK1 (salt inducible kinase 1) e del SLC12A1 (Na/K/Cl transporters) e l’andamento della funzione renale (valutata come slope dell’inverso della creatinina) indipendentemente dal tipo di metodica.

Conclusioni. Questi risultati sono sicuramente promettenti al fine di selezionare una categoria di pazienti in cui il pattern genetico predispone alla scelta dell’approccio chirurgico per tumore renale.

M. Sciarrone Alibrandi(1), F. Trevisani(1), S. Delli Carpini(1), L. Merlino(1), M. Simonini(1), T. Camerota(1), L. Zagato(1), R. Bertini(1), F. Montorsi(1), P. Manunta(1)
((1)IRCCS San Raffaele, Università Vita Salute San Raffaele Milano )
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