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Insufficienza renale cronica

L'MPI NELLA VALUTAZIONE DEL PAZIENTE ANZIANO CON MRC: DATI PRELIMINARI

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Abstract

INTRODUZIONE. Il paziente anziano può essere considerato come un prototipo di soggetto con malattia renale cronica (MRC) a causa della fisiologica riduzione del GFR. Scopo del presente lavoro è stato quello di valutare nuovi indici che possano guidare ad una idonea scelta terapeutica aldilà di una semplice misurazione del filtrato glomerulare.

MATERIALI E METODI. Sono stati valutati 79 pazienti di età maggiore a 64 anni: 41 in trattamento conservativo con GFR inferiore a 65 ml/min e 38 in dialisi peritoneale con FRR, suddivisi in 3 fasce di età, ovvero sesta, settima e ottava decade di vita. Sono stati rilevati i seguenti parametri: GFR (CKD-EPI se in trattamento conservativo e clearance misurata se in trattamento sostitutivo), uricemia, proteinuria, microalbuminuria, ed è stato somministrato il test per la valutazione dell’ MPI (INDICE PROGNOSTICO MULTIDIMENSIONALE) che dà uno score tra 0 e 1 in cui la prognosi peggiore si associa al punteggio più elevato. In ciascuna decade abbiamo suddiviso i pazienti in base allo stadio della funzione renale. (Tab.1)

RISULTATI E CONCLUSIONI. Dai nostri dati emerge una riduzione del GFR correlata con l’invecchiamento e con il peggioramento dello score MPI per i pazienti in trattamento conservativo, con un incremento medio dell’MPI del 20% tra prima e la seconda fascia d’età (0,34 vs 0,41). Nei pazienti in dialisi peritoneale tra la prima e la seconda fascia d’età il valore del VFG rimane stabile e l’incremento medio dell’MPI è solo dell’11% (0,42 vs 0,47).

In base a questi dati preliminari si è visto che l’MPI è un buon indicatore nella valutazione dei pazienti anziani con MRC e che il trattamento dialitico peritoneale garantisce una migliore conservazione del GFR e della qualità di vita di questi soggetti. La misurazione del solo GFR appare insufficiente nella stadiazione e nel valutare la progressione della MRC e andrebbe integrata con ulteriori strumenti tra i quali l’MPI.

Nel prosieguo dello studio andrà ampliato il campione ed inclusi anche i pazienti in emodialisi.

G.E. Russo(1), M. Amato(2), A. Martinez(1), M. Serraiocco(1), B. Borzacca(1), M. Casarci(1), A. Cicchinelli(1), A. Morgia(1), D. Mastroluca(1), A.R. D'Angelo(1), A.R. Rocca(1), G. Laudani(1), M. Testorio(1), E. Totaro(1)
((1)Dipartimento Di Scienze Ginecologico-ostetriche E Scienze Urologiche, Sapienza Universita Di Roma , (2)Dipartimento Di Medicina E Uoc Di Nefrologia E Dialisi Ospedale Misericordia E Dolce Prato )
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