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Insufficienza renale cronica

RISCHIO DI PROGRESSIONE DELL’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA VALUTATA SECONDO LA TECNICA DEGLI ALBERI DECISIONALI IN UN’AMPIA COORTE DI PAZIENTI CON MALATTIA RENALE CRONICA

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Abstract

INTRODUZIONE. I pazienti con Malattia Renale Cronica (MRC), anche in stadio avanzato, si possono differenziare in fast e slow progressors. In una coorte di pazienti con MRC, seguiti nell’ambito del Progetto PIRP (Prevenzione Insufficienza Renale Cronica Progressiva), abbiamo valutato il declino del VFG e vari fattori determinanti, al fine di individuare pazienti con diverso profilo di rischio di progressione.

METODI. Tra i pazienti censiti nel Registro PIRP, ne abbiamo selezionati 2109 con almeno 4 determinazioni del VFG. Abbiamo valutato la variazione annua del loro VFG e, mediante un’analisi degli alberi decisionali (CTA) dei vari fattori di rischio, è stato costruito un modello predittivo di progressione. Sono stati presi in esame: variabili demografiche, fumo, comorbidità, PA, creatinina basale e 10 parametri di laboratorio.

RISULTATI e CONCLUSIONI. Durante il periodo considerato, la perdita media annua di VFG stimato (CKD-EPI) è risultata di -1.5 ml/min/1.73 m2± 4.3. L’analisi finale condotta con CTA ha consentito di identificare 3 diversi gruppi, distinguibili in base all’età, in cui il declino della funzione renale era significativamente diverso.

Gruppo 1: età < di 53 aa, declino annuo del VFG pari a -3.5 ml/min/1.73 m2. In questi pazienti più giovani, il genere maschile è il driver di una progressione più rapida. Gruppo 2: età 54-67 aa, declino annuo -2.19 ml/min/1.73 m2. Nel Gruppo 2, Diabete e fosforemia >di 3.7 mg/dL, influenzano la perdita più consistente del VFG. Gruppo 3: età >67 aa, declino annuo -1.06 ml/min/1.73 m2; in questo 3° gruppo la proteinuria induce la maggior perdita funzionale.

La CTA ha consentito quindi di identificare sottogruppi di pazienti con differente velocità di progressione e di costruire dei profili di rischio. In considerazione del numero sempre crescente di soggetti affetti da MRC, poter disporre di criteri che permettano di distinguere i pazienti slow dai fast progressors, a cui va riservata maggiore intensità di cura e frequenza di follow-up, consente di ridisegnare i modelli assistenziali, basandoli non solo sullo stadio di MRC.

M. Mandreoli(1), P. Rucci(2), L. Baldrati(3), M. Corradini(4), A. Rigotti(5), G. Russo(6), F. Olmeda(7), S. David(8), C. Orsi(9), R. Scarpioni(10), P. Di Nicolò(11), L. Zambianchi(12), F. Caruso(13), A. Fabbri(14), D. Gibertoni(2), J. Lenzi(2), M. Fantini(2), A. Santoro(1)
((1)Uoc Nefrologia, Dialisi E Ipertensione- Policlinico S. Orsola-malpighi Bologna , (2)Dipartimento Di Medicina E Sanità Pubblica, Università Di Bologna , (3)Uoc Nefrologia E Dialisi - Ospedale Bufalini Cesena , (4)Uoc Nefrologia E Dialisi - Arcispedale S. Maria Nuovo Reggio Emilia , (5)Uoc Nefrologia E Dialisi - Ospedale Degli Infermi Rimini , (6)Uoc Nefrologia E Dialisi - Arcispedale S. Anna Ferrara , (7)Uoc Nefrologia E Dialisi - Ospedale Policlinico Modena , (8)Uoc Nefrologia E Dialisi - Ospedale Maggiore Parma , (9)Uoc Nefrologia, Dialisi E Trapianto - Policlinico S. Orsola Bologna , (10)Uoc Nefrologia E Dialisi - Ospedale G. Da Saliceto Piacenza )
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