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Metabolismo calcio-fosforo / nefrolitiasi

UTILIZZO DEL RAPPORTO 1,25D/25D NELLA VALUTAZIONE DELL’ATTIVITA’ DEI SISTEMI DI IDROSSALAZIONE DELLA VITAMINA D

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Abstract

INTRODUZIONE. In differenti condizioni cliniche, la diversa regolazione delle D-idrossilasi determina differenti livelli di 1,25D. Nei casi di maggiore efficienza idrossilasica possiamo prevedere una minore sensibilità alla carenza di substrato e una migliore risposta alla terapia repletiva. Abbiamo ipotizzato che il rapporto tra 1,25D e il precursore 25D, rappresenti una stima indiretta dell’attività idrossilasica.

MATERIALI E METODI. Abbiamo valutato questo parametro in due popolazioni, insufficienza renale cronica in terapia conservativa (IRC) e trapianto renale (TX), affette da iperparatiroidismo secondario in fase di sviluppo e, rispettivamente, di regressione, nelle quali l’attività idrossilasica dovrebbe essere differente. Le popolazioni (70IRC; 80TX), naive per terapia con vitamina D, erano comparabili per età (58±15 vs. 54±10 aa), funzione renale (ClCr 45±22 vs. 46±15 ml/min) e livelli di 25D (23±11 vs. 26±11 ng/ml). 300 soggetti con funzione renale normale erano i controlli (N; età 45±14 aa; ClCr 113±14 ml/min; 25D 25±13 ng/ml).

RISULTATI E CONCLUSIONI. I livelli di1,25D erano 24±13, 42±15 e 50±16 pg/ml rispettivamente nell’IRC, TX e N (p<.001). Il rapporto 1,25D/25D era 1,4±1,05 (IRC), 2.0±1,4 (TX) e 3.0±2,4 (N) (p<.0001). Nei casi con 25D>20 ng/ml, il rapporto era 0.9±0.5 (IRC), 1.4±0.6 (TX) e 2.0±0.5 (N); p<.0001, mentre in quelli con 25D<20 ng/ml era 2.2±1.2(IRC); 3.4±1.6 (TX) e 4.0±3.3 (N); p<.001. In ogni gruppo il rapporto era differente tra le due condizioni di 25D (p<.001). Inoltre, in ciascuna popolazione, il rapporto correlava negativamente con 25D(p<.0001), ma con valori di r che aumentavano progressivamente passando dai modelli lineari a non-lineari nei N (da 0.556 a 0.774) e nei TX (da 0.692 a 0.812) ma non nell’IRC (da 0.648 a 0.692).

I dati indicano che il rapporto 1,25D/25D è correlato negativamente con il substrato disponibile e mostra valori più alti in caso di deficit con un aumento esponenziale dell’efficienza idrossilasica solo nei Tx e N. Gli IRC mostrano valori sempre più bassi, mentre i TX hanno una tendenza alla normalizzazione della efficienza idrossialsica. Si può ipotizzare che il rapporto 1,25D/25D, indicativo dell’attività idrossilasica, possa essere utile per valutare la sensibilità alla terapia repletiva.

L. Tartaglione(1), M. Pasquali(1), S. Rotondi(1), G. Pirro'(1), M.L. Muci(1), C. Conte(1), M. Mandanici(1), F. Borghesi(1), C. Leonangeli(1), M. Marangella(2), S. Mazzaferro(1)
((1)Dipartimento Di Scienze Cardiovascolari, Respiratorie, Nefrologiche E Geriatriche, Universita Sapienza Roma , (2)Unità Di Nefrologia E Dialisi, Aso Ordine Mauriziano Torino )
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