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Miscellanea

INIBITORE DIRETTO DELLA TROMBINA (ARGATROBAN) NEL TRATTAMENTO ACUTO DELLA TROMBOSI VENOSA PROFONDA IN UN PAZIENTE IN TRATTAMENTO EMODIALITICO CRONICO CON ALLERGIA ALL’EPARINA: CASO CLINICO

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Abstract

INTRODUZIONE. L’argatroban è un nuovo inibitore diretto della trombina (DTI), registrato in Europa per il trattamento della trombocitemia da eparina (HIT), un grave evento avverso secondario all’uso di eparina, associato a rischio trombotico. Argatroban si è dimostrato sicuro ed efficace anche in pazienti con insufficienza renale (IRC) ed in trattamento emodialitico (HD).

PAZIENTI E METODI. Descriviamo un caso clinico con indicazione al limite “off-label” per tale farmaco: terapia della fase acuta della trombosi venosa profonda (TVP) in paziente in HD con documentata pregressa allergia all’eparina, senza HIT.

Femmina di razza caucasica di anni 79, affetta da nefropatia diabetica in HD cronica, ricoverata per dolore agli arti inferiori. L’ecografia venosa compressiva eseguita all’ingresso mostrava TVP bilaterale delle poplitee. A causa della pregressa documentata allergia all’eparina, sia non-frazionata (UFH) che a basso peso molecolare (EBPM), in presenza di IRC, controindicazione all’uso del fondaparinux, venne intrapreso trattamento con argatroban (Novastan®) nella fase acuta della terapia della TVP con target aPTT tra 1.5-3 volte il valore basale e contemporaneamente associato warfarin.

La posologia dell’argatroban è stata modulata in base ai valori del aPTT: lo steady-state è stato raggiunto dopo 3 dosaggi di laboratorio entro le prime 24 ore di infusione ed è rimasto stabile per 4 giorni. L’argatroban è stato quindi sospeso dopo 5 giorni di trattamento quando i valori di INR sono risultati nel range terapeutico. Il trattamento HD (eseguito al 3° e 5° giorno) non ha dimostrato interferire con la coagulazione. La paziente non ha presentato alcuna reazione allergica né eventi avversi emorragici o trombotici durante il ricovero, né dopo un mese.

CONCLUSIONI. L'argatroban è risultato efficace e sicuro nella fase acuta di TVP come terapia anticoagulante alternativa in una paziente in HD e documentata allergia all’eparina.

Inoltre il trattamento emodialitico non ha interferito nel raggiungimento dello “steady-state” dell’infusione con argatroban grazie alla clearance epatica, che ha permesso di mantenere stabili valori di aPTT durante il trattamento HD e l’inizio del warfarin.

M. Giorgi-Pierfranceschi(1), R. Scarpioni(2), S. Ballocchi(2), V. Albertazzi(2), M. Ricardi(2), S. D'Amore(2), S. De Amicis(2), P. Poisetti
((1)Medicina Interna-area Critica, Dipartimento Emergenza-urgenza, Ospedale Guglielmo Da Saliceto Ausl Piacenza , (2)Unità Operativa Di Nefrologia E Dialisi, Dipartimento Delle Specialità, Ospedale Guglielmo Da Saliceto Ausl Piacenza )
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