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Miscellanea

VERSO UN’EMODIALISI PERSONALIZZATA: L’IMPIEGO DELLA METABOLOMICA

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Abstract

Introduzione. I pazienti in trattamento emodialitico regolare (HD) tendono a sviluppare uno stato di deficit di carnitina per ridotta sintesi renale, scarso intake dietetico ed eccessiva perdita intradialitica. Tale alterazione può contribuire ad alterazioni quali dolori muscolari, cardiomiopatia, dislipidemia.

Materiali e Metodi. Scopo dello studio è stato quello di applicare un sistema in grado di valutare in tempi rapidi su minime quantità di sangue (50 microl) raccolte su carta da filtro, i livelli plasmatici di carnitina e dei suoi esteri (a corta, media e lunga catena). Sono stati studiati 15 soggetti diabetici e 13 non diabetici sottoposti a HD, confrontati con 10 soggetti di controllo. Sono stati dosati inoltre i livelli plasmatici dei principali aminoacidi. I campioni ematici sono stati prelevati a inizio e fine dialisi di inizio settimana, utilizzando Polisulfone in 18 pazienti e Polimetilmetacrilato in 10 pazienti ed analizzati mediante spettrometria di massa (LC-MRM, Multiple Reaction Monitoring). I dati ottenuti sono stati quindi interpretati mediante il sistema Metabonalayst 2.0.

Risultati e Conclusioni. Nei pazienti uremici diabetici abbiamo osservato valori significativamente ridotti di propionilcarnitina rispetto agli altri gruppi, mentre le concentrazioni di acilcarnitina erano più alte negli uremici rispetto ai controlli. L’emodialisi induce una riduzione delle carnitine a catene libere, corte e medie, mentre le acilcarnitine a lunga catena rimangono immodificate. I livelli plasmatici degli aminoacidi prolina, ornitina, citrullina e serina erano significativamente più elevati negli uremici prima del trattamento emodialitico rispetto ai controlli. Per la maggior parte dei composti testati è stata riscontrata una significativa riduzione dopo HD.

Il nostro studio è il primo che ha valutato le possibili modificazioni del sistema della carnitina nei pazienti diabetici in HD non solo in relazione alla condizione di deficienza ma anche in confronto alle alterazioni lipidiche e glucidiche tipiche della malattia diabetica. Un profilo personalizzato delle carnitinemie per i pazienti in HD potrebbe essere necessario nell’individuare i soggetti potenzialmente responsivi alla supplementazione con L-carnitina.

V. Sirolli(1), C. Rossi(2, 3), A. Di Castelnuovo(4), P. Felaco(1), L. Amoroso(1), M. Zucchelli(2, 3), D. Ciavardelli(2, 4), F. Libardi(1), P. Sacchetta(2, 3), S. Bernardini(7, 8), A. Arduini(6), A. Urbani(7, 8), M. Bonomini(1)
((1)Clinica Nefrologica, Dip. Medicina, Università G.d'annunzio Chieti , (2)Dip. Medicina, Università G.d'annunzio, Centro Studi Invecchiamento Ce.s.i., Fondazione Università G.d'annunzio Chieti , (3)Dip. Scienze Biomediche, Università G.d'annunzio Chieti , (4)Laboratorio Di Epidemiologia Genetica Ed Ambientale, Fondazione Giovanni Paolo Ii Campobasso , (5)Facoltà Di Ingegneria, Architettura E Scienze Motorie, Università Kore Enna , (6)Dipartimento Ricerca E Sviluppo, Corequest Sagl, Tecnopolo Bioggio Switzerland, (7)Dip. Medicina Interna, Università Tor Vergata Roma , (8)Irccs Fondazione Santa Lucia Roma )
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