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Miscellanea

PIELONEFRITE ENFISEMATOSA IN PAZIENTE DIABETICA: CASO CLINICO

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Abstract

INTRODUZIONE. Una donna di 79 anni è stata ricoverata, in urgenza, dal P.S. del nostro ospedale, presso la nostra Unità Operativa per febbre e colica renale sinistra. L’anamnesi della paziente rilevava un diabete mellito tipo II, noto da anni, ipertensione arteriosa, diverticolosi del sigma e pregressa colica renale sinistra. La funzione renale era normale.

Abbiamo eseguito subito, in reparto, un’ecografia reno-vescicale che ha evidenziato la presenza, nel rene di sinistra, a livello calico-pielico, di un'area anecogena con all'interno bolle enfisematose.

In base all’ecografia e all’anamnesi è stata fatta un’ipotesi diagnostica di “Pielonefrite enfisematosa”, confermata dalla successiva esecuzione di TC ed esami colturali positivi per Klebsiella Pneumoniae nel sangue ed Escherichia Coli nelle urine.

La Pielonefrite Enfisematosa è una flogosi del parenchima renale rara, ma gravata da un alto tasso di mortalità (40-90%). Si riscontra principalmente nei pazienti affetti da diabete mellito ed è tipicamente caratterizzata dalla formazione di gas nel contesto del parenchima renale e occasionalmente perirenale. L’etiopatogenesi di questa affezione è comunemente accreditata all’azione di batteri tra i quali i più frequenti sono l’Escherichia Coli e la Kleibsiella pneumoniae, più raramente il Citrobacter. È una malattia caratterizzata da un alto tasso di mortalità

In questo caso clinico, subito dopo l’ipotesi diagnostica ecografica, è stata iniziata terapia con Fluorochinolonico e successivamente, in base all'antibiogramma con Tazobactam e Piperacillina, non abbiamo rilevato sepsi.

RISULTATI. Dopo 7 gg di terapia si è ottenuto la risoluzione clinica, laboratoristica e strumentale della patologia. La paziente alla dimissione era in buona salute

CONCLUSIONI. Questo caso clinico risolto di Pielonefrite Enfisematosa, in una paziente affetta da diabete mellito di tipo II, probabilmente ha avuto un esito positivo per la diagnosi precoce effettuata tramite indagine ecografica, che, associando la clinica alle immagini strumentali, ha permesso di ipotizzare subito la patologia con frequente esito infausto, iniziando subito una terapia, tempestiva ed aggressiva.

M. Belluardo(1), G. Bernabini, M. Pasquali, P. Conti
((1)Nefrologia E Dialisi Grosseto )
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