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Nefrologia clinica

IRA SECONDARIA A FIBROSI RETROPERITONEALE TRATTATA CON MICOFENOLATO MOFETILE: CASO CLINICO

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Abstract

Background. La fibrosi retroperitoneale è una condizione morbosa caratterizzata da infiammazione e fibrosi nello spazio peritoneale che si associa frequentemente alla comparsa di dolore lombare. Si tratta una patologia non comune che interessa circa 1,4:100000 persone. La terapia d’elezione è chirurgica, sebbene negli ultimi anni siano stati utilizzati con successo diversi farmaci immunosoppressivi.

Case Report. Riportiamo il caso di un paziente maschio di 60 anni, giunto alla nostra osservazione per dolore lombare e sospetta colica pielo-ureterale. Gli esami ematochimici evidenziavano incremento degli indici di funzione renale (sCr 4.5 mg/dl, azotemia ) e degli indici di flogosi (VES 93 mm/h, PCR 130 mg/dl). L’ecografia addominale mostrava: presenza di idro-ureteronefrosi bilaterale con aumento volumetrico di entrambi i reni; una massa ad aspetto iperecogeno che avvolge e devia lateralmente aorta e vena cava inferiore.

Nel sospetto di una massa retroperitoneale, veniva eseguita TC addome con mezzo di contrasto con riscontro di tessuto che si estendeva dall’arteria mesenterica superiore fino alla biforcazione delle arterie iliache e prendeva rapporto con gli ureteri provocandone la compressione ab-estrinseco. Pertanto veniva posta diagnosi di fibrosi retroperitoneale ed esclusa la presenza di neoplasie.

Veniva posizionato doppio stent ureterale ed iniziata terapia corticosteroidea (CS) al dosaggio di 25 mg/die e micofenolato mofetile (MMF) al dosaggio di 500 mg x 2/die.

Alla dimissione si osservava netta riduzione degli indici di funzione renale (sCr 1.4 mg/dl, azotemia 65 mg/dl) e regressione del quadro idronefrotico. Veniva ridotta la terapia CS al dosaggio di 5 mg/die.

La rivalutazione dopo 6 mesi di terapia con CS e MMF evidenziava normofunzione renale e riduzione della massa fibrotica. Venivano rimossi gli stent ureterali e proseguita terapia con CS e MMF.

Durante il successivo periodo di osservazione di circa 2 anni, si confermava la stabilità del quadro ematochimico ed ultrasonografico e si assisteva ad ulteriore riduzione dell’estensione fibrotica retro peritoneale.

La nostra esperienza dimostra l’efficacia del MMF nel trattamento della fibrosi retro peritoneale idiopatica.

L. Tartaglia(1), F. Bruno(1), A. Di Lorenzo(1), F. Cataneo(1), B. Infante(1), G. Stallone(1), L. Gesualdo(2), G. Grandaliano(1)
((1)Sc Di Nefrologia, Dialisi E Trapianto, Dipartimento Di Scienze Mediche E Chirurgiche, Università Di Foggia , (2)Sc Di Nefrologia, Dialisi E Trapianto, Dipartimento Emergenza E Trapianti Di Organo, Università Di Bari )
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