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Nefrologia clinica

TRATTAMENTO CON RITUXIMAB DELLE GLOMERULONEFRITI PRIMITIVE E SECONDARIE

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Abstract

INTRODUZIONE. Rituximab rappresenta una nuova opportunità terapeutica in grado di indurre remissione nei pazienti con GN primitive e secondarie. Sebbene diversi studi abbiano provato la sua efficacia nel migliorare gli outcomes di queste patologie autoimmuni, il suo ruolo negli schemi terapeutici è ancora da chiarire. Scopo dello studio è valutare l’andamento clinico di pazienti che hanno eseguito terapia con Rituximab.

MATERIALI E METODI. Abbiamo studiato retrospettivamente 14 pazienti (8 affetti da glomerulonefrite membranosa (GNM), 3 con GN crioglobulinemica, 1 con LES e 1 affetto da FSGS) con riacutizzazione della malattia nonostante la terapia immunosoppressiva standard. I pazienti presentavano proteinuria nefrosica (5,8 ± 3,06g/24h), sette pazienti presentavano una funzione renale alterata (sCr media 1,37 ± 0,72 mg/dl). È stata praticata terapia con Rituximab alla dose di 375 mg/m²/sett. per un totale di 4 somministrazioni. È stato eseguito follow-up trimestrale per un periodo di osservazione di 12 mesi monitorando proteinuria, funzione renale e sottopopolazioni linfocitarie.

RISULTATI/CONCLUSIONI. Sei pazienti (42%) hanno raggiunto una remissione completa della malattia, con significativa riduzione della proteinuria (uPr < 0,5 g/24h) nei primi 3 mesi e hanno mantenuto valori stabili di proteinuria e funzione renale nei 12 mesi di osservazione. Cinque pazienti (35%) hanno raggiunto una remissione parziale, con riduzione della proteinuria dal 52% al 76% rispetto ai valori di partenza. Due pazienti (14%) con GNM non hanno risposto alla terapia, con persistenza di elevati valori di proteinuria e riduzione del GFR (da 56 a 25 ml/min). Una paziente, affetta da GN crioglobulinemica con interessamento renale (sCr 1,4 mg/dl, uPr 1,9 g/24h) e sistemico, ha mostrato notevole giovamento dalla terapia con anti-CD20 con miglioramento delle condizioni generali. Il trattamento con Rituximab è stato ben tollerato da tutti i pazienti.

In conclusione, la nostra esperienza suggerisce che il Rituximab può rappresentare una alternativa terapeutica per pazienti con GN primitive e secondarie, già trattati con terapie convenzionali. Il farmaco è ben tollerato e potrebbe avere un ruolo nel rallentare la progressione verso ESKD.

M. Fiorentino(1), V. Montinaro(1), M. Strippoli(1), C. Manno(1), L. Gesualdo(1)
((1)Uo Di Nefrologia, Dialisi E Trapianto, Deto, Università Di Bari )
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