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Nefrologia clinica

EFFICACIA DEL FERRO LIPOSOMIALE ORALE VS FERRO ENDOVENOSO PER IL TRATTAMENTO DELL’ANEMIA DA DEFICIT DI FERRO IN PAZIENTI CON INSUFFICIENZA RENALE CRONICA NON IN DIALISI: STUDIO PILOTA

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INTRODUZIONE

La supplementazione di ferro è essenziale per il trattamento dell’anemia nei pazienti con insufficienza renale cronica (IRC) (Besarab A. 2010 [1]). Quale sia il metodo migliore di somministrazione marziale nei pazienti (pz) non in dialisi non è chiaro (Rozen-Zvi B. 2008 [2]). Il ferro liposomiale orale, un preparato a base di pirofosfato ferrico veicolato all’interno di una membrana fosfolipidica (Figura 1) (Navas-Carretero S. 2009 [3]), presenta rispetto ad altre formulazioni orali elevato assorbimento gastrointestinale e elevata biodisponibilità con minore incidenza di effetti collaterali. Obiettivo dello studio era valutare l’efficacia del trattamento con ferro liposomiale, rispetto al ferro endovenoso (ev), nel paziente anemico con IRC non in dialisi in presenza di un deficit di ferro.

MATERIALI E METODI

Pazienti con GFR ≤ 45mL/min (MDRD), Hb ≤ 11.5g/dL, deficit di ferro (ferritina ≤ 100ng/mL o fra 100 e 300 ng/mL con TSAT ≤ 25%) non attribuibile ad altre cause (neoplasie, infezioni, sanguinamenti, emopatie, epatopatie), venivano randomizzati 2:1 rispettivamente a ferro orale (ferro liposomiale 30mg/die associato a vitamina C 70mg/die) o ferro ev (ferro gluconato 15mg/Kg in somministrazioni settimanali di 125mg fino a un massimo di 1000mg). L’end point primario era l’incremento dell’emoglobina (Hb) in g/dL rispetto al basale.

RISULTATI E CONCLUSIONI

Sono stati analizzati 21pz: 14pz nel gruppo ferro orale (FO) e 7 nel gruppo ferro ev (FE); entrambi i gruppi risultavano comparabili per parametri demografici, laboratoristici e GFR (Figura 2). L’incremento di Hb rispetto al basale dopo 8 settimane era simile nei due gruppi (FO 0.6±0.1g/dL vs FE 0.6±0.4g/dL; p=ns); tuttavia l’aumento dell’Hb risultava significativo solo nel gruppo ferro orale (p<0.0009) (Figura 3). Rispetto al ferro orale, il ferro ev raggiungeva dopo 8 settimane più alti livelli di ferritina (FE 342±198ng/mL vs FO 71±41ng/mL) e TSAT (FE 29±8% vs FO 19±8%), ma tali incrementi non risultavano significativi (Figura 4). Nei pz anemici affetti da IRC non in dialisi con associata carenza marziale il trattamento con ferro liposomiale determina dopo 8 settimane aumento significativo dei livelli di Hb rispetto al ferro ev ma non una replezione dei depositi di ferro.

release  1
pubblicata il  27 settembre 2012 
da Bianca Visciano¹, Ivana Capuano¹, Antonio Del Rio², Roberta Russo¹, Giusi Rosaria Mozzillo¹, Paola Nazzaro³, Bruno Cianciaruso¹, Antonio Pisani¹
(¹Cattedra di Nefrologia, Università degli Studi di Napoli Federico II; ²Dipartimento di Biochimica e tecnologie mediche, Università degli Studi di Napoli Federico II³UOC Nefrologia e Dialisi, Ospedale Cardarelli Campobasso )
Parole chiave: anemia, deficit di ferro, ferro liposomiale, insufficienza renale cronica, supplemento marziale
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