In numerosi Paesi la nefropatia diabetica rappresenta la principale causa di uremia terminale. Il confezionamento di un accesso vascolare nativo per emodialisi (FAV) è più difficoltoso nei pazienti diabetici, ma determina una minore frequenza di infezioni ed una mortalità inferiore rispetto ai pazienti potatori di catetere venoso centrale o di FAV protesica.
Abbiamo valutato le FAV confezionate in 232 pazienti fra Gennaio 2003 e Dicembre 2008, con follow up al 31/12/2012. I pazienti erano divisi in due gruppi: 60 pazienti diabetici (pzD) ( 39 M; 21 F; età media 66 ± 16 anni) e 172 pazienti non diabetici (pzND) (112 M; 60 F; età media 62 ± 19 anni). Abbiamo confrontato il tipo di FAV confezionata, la sopravvivenza della FAV e dei pazienti nei due gruppi.
I pzD erano più anziani (66 anni vs 62; p<0.005).
Al termine del follow up era deceduto il 73% dei pzD ed il 50% dei pzND (p<0.005); la sopravvivenza mediana è rispettivamente di 29 e 63 mesi per i pzD e i pzND (p<0.0001) (figura 1A).
Nei pzD abbiamo confezionato 69 FAV: 35 distali, 25 middle arm e 9 prossimali. Nei pzND abbiamo confezionato 199 FAV: 112 distali, 67 middle arm e 20 prossimali. Non differenze significative fra i due gruppi riguardo il tipo di FAV.
Non differenze significative riguardo la sopravvivenza della FAV nei due gruppi (figura 1B).
Nella nostra esperienza il diabete non determina ulteriori difficoltà nella creazione di una FAV. Nonostante i pzD fossero più anziani la sopravvivenza della FAV era simile ai pzND nel lungo termine. In entrambi i gruppi circa l’80% dei pazienti è deceduto con FAV funzionante.
In accordo con la letteratura, la mortalità è maggiore nei pzD rispetto ai pzND, confermando come il diabete sia la causa principale di mortalità ma non di perdita della FAV.