Il coinvolgimento secondario della continuità mitro-aortica e del lembo anteriore mitralico (LAM) può occasionalmente verificarsi in pazienti con endocardite infettiva della valvola aortica, con due meccanismi: per estensione diretta dell’infezione o per un jet rigurgitante aortico infetto che colpisce tali strutture e determina le cosiddette lesioni “kissing”.
Uomo di 73 anni, affetto da ESRD secondaria a Nefropatia Glomerulare e portatore di tubo protesico impiantato per dissezione aorta toracica tipo A di Standford, nel 2003. Negli anni successivi progressivo peggioramento del rigurgito valvolare aortico. Ultimo ecocardiogramma nel gennaio 2011: insufficienza valvolare aortica con jet diretto verso il LAM.
Inizio di dialisi extracorporea per ESRD da CVC tunnellizzato in v. giugulare interna destra, nell’aprile 2012.
A Maggio 2012 infezione dell’exit-site del CVC con febbricola e positività del tampone per Stafilococco aureo, trattata con successo mediante levofloxacina.
Nell’ottobre 2012 controllo ecocardiografico trans-toracico routinario, che mostra una ampia cavità sul LAM. Dal giugno 2012 il paziente negava febbre e le emocolture erano risultate negative. Il successivo ecocardiogramma trans-esofageo rileva la presenza di due cavità, una a livello della continuità mitro-aortica e l’altra sul LAM, entrambe aperte sul versante ventricolare, senza perforazione in atrio sinistro. Non sono evidenti lesioni da endocardite attiva o pregressa a carico della valvola aortica. Il tubo protesico esplorato non mostra alterazioni significative. Tali cavità devono essersi formate tra il gennaio 2011 e l’ottobre 2012.
Considerati i precedenti episodi febbrili, l’infezione dell’exit-site, la presenza di una severa insufficienza valvolare aortica con jet diretto verso il LAM in assenza di documentata diagnosi di endocardite infettiva, la ipotesi diagnostica che formuliamo è quella di una primaria infezione del tubo protesico aortico. Da questa sede il sangue rigurgitante infetto, diretto verso la continuità mitro-aortica e il LAM, può aver contribuito allo sviluppo di tali “kissing lesions”, compatibili con cavità ascessuali aperte.