Il CVCp rappresenta l’accesso vascolare sempre più frequentemente utilizzato nel paziente anziano in emodialisi, sebbene sia noto che la sua presenza esponga ad un aumentato rischio di mortalità nei confronti della fistola e della protesi. Scopo del lavoro è osservare l’outcome del CVCp in tali pazienti.
Studiati 206 CVCp relativi a 179 pazienti (età 72±12 anni), posizionati negli ultimi 7 anni. Nel 60% dei pazienti il CVCp è stato l’accesso vascolare di prima scelta, posizionato dopo 17±19 giorni dall’inizio della dialisi. La giugulare interna destra è stata la sede più frequente (89 %). Analizzate le sostituzioni del CVCp, il numero di infezioni a partenza dal CVCp (CRBS) e le cause di morte del paziente. Criteri per la sostituzione sono stati una CRBS persistente e/o il malfunzionamento.
La sostituzione del CVCp è avvenuta in 20 pazienti (0.27 per 1.000 giorni), la causa principale è stata il malfunzionamento (0.18 per 1.000 giorni). Registrati 53 episodi di CRBS in 41 pazienti (0.58 per 1.000 giorni). L'83% delle CRBS è stato trattato con terapia antibiotico sistemica + locale. La sopravvivenza del CVCp è stata 92% (1 anno), 85% (3 anni), 83% (6 anni). Il 58% dei pazienti è morto durante lo studio. La sopravvivenza del paziente, dopo inserzione di CVCp è stata 66 % (1 anno), 53 % (2 anni), 20% (5 anni). Le principali causa di morte sono state cerebrali (36 %), cachessia (21 %), neoplasia (17%).
I nostri dati mostrano una ottima sopravvivenza del CVCp probabilmente dovuto ad una bassa incidenza di malfunzionamento e di CRBS. L’applicazione di protocolli standard ha sicuramente contribuito a questi risultati. Si conferma una mortalità elevata nei pazienti con CVCp, tuttavia l’esatto ruolo del CVCp rimane difficile da stabilire per la mancanza di studi randomizzati. A nostro giudizio la selezione “in negativo” del paziente rimane una fra le cause principali di mortalità.