La gestione degli accessi vascolari in emodialisi è diventata sempre più complessa, data l'età avanzata dei pazienti e le molteplici comorbidità. L'audit clinico è uno strumento sempre più utilizzato per valutare la qualità dell'assistenza. Il presente studio è un audit degli accessi vascolari per emodialisi presso un centro di assistenza decentrata (CAD).
Dal nostro database abbiamo selezionati i dati relativi all'accesso vascolare nei pazienti emodializzati afferenti al nostro CAD. Il follow-up era di un anno.
Sono stati osservati 87 pazienti emodializzati (59 maschi:28 femmine). L'età media era 70±13 anni, la mediana 73 (range 31-92). L'età dialitica era 76±56 mesi.
In 65/87 (75%) pazienti l'accesso vascolare era una fistola artero-venosa (FAV) di cui 2 protesiche e 63 native (27 distali, 38 prossimali). Nei restanti 22 pazienti (25%) l'accesso vascolare era un catetere venoso centrale permanente di cui 18 giugulari, 3 femorali, ed 1 succlavio. L'età media dei pazienti con CVC (74±13 anni) era maggiore di quella dei pazienti con FAV (69±13 anni). Quelli con FAV prossimale erano più anziani di quelli con FAV distale (p<0.05).
Nell'anno di osservazione ci sono state cinque infezioni da CVC con emocolture positive (2 Escherichia Coli, 3 Stafilococco aureo coagulasi negativo) in 4 pazienti. Tutte si sono risolte con terapia antibiotica eccetto una che ha necessitato della sostituzione del CVC. Abbiamo registrato otto infezioni dell'exit site, tutte da Stafilococco aureo. In seguito a questa analisi un paziente portatore di CVC, dopo rivalutazione del patrimonio vascolare, è stato sottoposto con successo a confezionamento di FAV nativa.
I nostri dati permettono le seguenti considerazioni:
1. è evidente una maggiore prevalenza di FAV prossimali (58%) rispetto alle distali (42%),
2. è in sensibile incremento la prevalenza dei CVC (25%) rispetto ai dati nazionali del 2002-2004 (10%),
3. l'audit clinico si conferma come valido strumento per monitorare e migliorare la qualità dell'assistenza.