La presenza di alti livelli di fosfato (Pi) nel siero di pazienti con insufficienza renale cronica avanzata è associata a calcificazione vascolare (CV). Nei pazienti in dialisi, la terapia con calciomimetici ha lo scopo di controllare l’iperparatiroidismo secondario e l’iperfosfatemia, e, potenzialmente, di ritardare la progressione della CV. Il razionale del presente studio in vitro è quello di indagare i possibili effetti diretti di un calciomimetico, il calindol, sul rallentamento della progressione della CV indotta da alte concentrazioni di Pi.
Sono state prelevate cellule muscolari lisce dall’aorta di ratto (VSMCs) e sono state coltivate in presenza di alte concentrazioni di Pi. Gli effetti del calindol sono stati studiati analizzando sia la deposizione di calcio che il differenziamento osteoblastico delle VSMCs.
Calindol diminuisce la deposizione di calcio in maniera concentrazione-dipendente, con una massima inibizione ottenuta alla concentrazione pari a 100 nM (inibizione del 64.0 ± 5.2%). Inoltre, è parzialmente in grado di ridurre l’espressione della Bone Morphogenic Protein-2 (BMP-2), proteina della linea osteoblastica, che è stimolata da alte concentrazioni di Pi (inibizione del 32.4± 4.6%, p < 0.01). Nelle cellule esposte ad alte concentrazioni di Pi e sottoposte a pretrattamento con 50 nM di Calindol, si osserva un’aumentata espressione genica di Matrix Gla Protein (MGP), statisticamente significativa rispetto a quella riscontrata nelle cellule esposte al solo trattamento con Pi (aumento del 40.2 ±6.6%, p < 0.01).
Nel presente lavoro abbiamo dimostrato come, il trattamento delle VSMCs con il calciomimetico calindol, prevenga la CV indotta dal Pi attraverso l’inibizione del differenziamento osteoblastico. Un potenziale meccanismo d’azione protettivo coinvolgerebbe la stimolazione della sintesi di MGP indotta dal legame del calciomimetico con il Calcium Sensing Receptor (CaSR) presente sulla membrana delle VSMCs.