La qualità di vita (QdV) dei pazienti uremici rappresenta un obiettivo rilevante nel loro trattamento. L’HFR è una tecnica dialitica alternativa che migliorando lo stato infiammatorio nutrizionale potrebbe influenzare la QdV di questi pazienti. Tuttavia non è noto se vi siano differenze nella QdV tra HFR e bicarbonato dialisi (BD).
Lo studio coinvolge 24 centri del centro-sud Italia (11 centri in Campania, 5 centri nel Lazio, 2 centri in Puglia, 4 centri in Calabria e 2 centri in Sicilia). Sono stati inclusi pazienti adulti in HFR da almeno 6 mesi, accoppiati con rapporto 1:1 a pazienti in BD per età, sesso, età dialitica e score di invalidità (Barthel index). Sono stati esclusi pazienti che praticavano altre tecniche dialitiche, con aspettativa di vita inferiore a sei mesi e con deficit cognitivo. Di tutti i pazienti selezionati si sono raccolti dati demografici, clinici, di laboratorio e terapia e a ciascuno di essi veniva somministrato il questionario SF-36, per la valutazione della QdV.
Di 434 pazienti, sono stati selezionati 71 pazienti in HFR, a cui sono stati accoppiati 71 pazienti in BHD. L’età media era di 65.4±13.5, 53% di sesso maschile, l’età dialitica di 5.4 (3.3-10.3) e Barthel index 89±22. Non si registravano differenze di età (65.3±13.0 vs 65.5±14.2;p=0.94), sesso (53% vs 53%), età dialitica 5.1( 3.0-10.0) vs 5.6(3.8-11.0); p=0.35) e Barthel index (89±22.vs 88±21; p=0.83) tra BHD e HFR.
Per effetto dell’accoppiamento abbiamo ottenuto due gruppi di pazienti omogenei per età, sesso, età dialitica ed indice di invalidità. In questo modo si è cercato di evitare un possibile bias ovvero una QdV più bassa per effetto della immissione in HFR di pazienti con stato funzionale più scaduto. Siamo in attesa dei risultati dell’SF36 somministrati ai pazienti inclusi nello studio (attualmente 42%) per valutare le eventuali differenze di QdV tra HFR e BHD.