In POST-EDF, piccole concentrazioni di Acetato (Ac) nel dialisato-reinfusato (D-R) determinano uno spiccato aumento dell’acetatemia, che può causare bioincompatibilità. Pertanto, in un gruppo di pazienti in POST-EDF, l’ Acetato nel D-R fu sostituito dal Citrato (Cit) come sostanza stabilizzante e le variazioni di alcuni parametri furono valutate nel medio periodo.
In 18 pazienti in POST-EDF (membrana Poliamide 2.1 m2, QB 400 ml/min, UF 94±10 ml/min, dCa++ 1.5 mmol/l), nel D-R l’ Ac (3mol/l) fu sostituito con Cit (1 mmol/l). Sulla base dei risultati in una singola sessione in Cit-EDF ( bilancio negativo del Ca++ in tutti i pazienti rispetto all’Ac-EDF, incremento, pur non significativo, di sPTH da 266±178 a 326±180 pg/ml e stabilità della conta piastrinica durante la seduta con dosi invariate di Eparina), nel successivo follow-up in Cit-EDF fu aumentata del 25% la dose media del CaCO3, del 46% quella del Calcitriolo, ridotta del 20% la dose di Eparina e del 10% quella dell’EPOα.
Dopo 5 mesi in Cit-EDF e con le suddette variazioni terapeutiche, rispetto all’Ac-EDF risultarono: bilancio del Ca++ negativo nel 50% dei pazienti, stazionarietà di sPTH (322±194 pg/ml), conferma della stabilità della conta piastrinica, aumento non significativo dell’Hb (da 11.5±1.3 a 12.1±1.3 g/dl).
La stabilità della conta piastrinica in Cit-EDF indica una ridotta trombogenicità del circuito extracorporeo, che spiegherebbe il lieve aumento dell’Hb per i ridotti residui ematici nello stesso. In Cit-EDF la concentrazione di Ca++ di 1.5 mmol/l nel D-R determina un bilancio calcico negativo nella maggior parte dei pazienti, e l’aumento del Ca++ nel dialisato-reinfusato può essere il metodo più efficace per ottenere un bilancio neutro o positivo.