La valutazione della qualità della vita nel paziente con patologie croniche è un problema complesso e contrastato. La popolazione in HDP è cresciuta, negli ultimi anni sia quantitativamente che qualitativamente spostando l’asse della mediana dell’età anagrafica e delle comorbilità. Scopo dello studio è stato valutare la percezione soggettiva, sullo stato di salute che hanno i pazienti in HDP
Per tale indagine, svolta a distanza di un anno si sono usati semplici questionari (QUALYs e SAV) scelti perché ritenuti efficaci ad impedire interferenze da parte dell'intervistatore. La popolazione, consistente in 100 pazienti alla fase 1 e 95 pazienti alla fase 2, di età anagrafica, espressa in anni(Media ±DS) di 68±13 e di 67±14, età dialitica espressa in in mesi (Media ±DS) di 83±85 e di 61±168, Hb 11,3 ed 11,0, KT/V 1,3, nPCR 1.
Quello che emerge dalla visione dei dati è che vi è una percezione della qualità della vita significativamente diversa tra il paziente e l’operatore sanitario , il primo in considerazione del suo vissuto e dell'ambito socio-familiare in cui vive; il secondo in quanto analizza i singoli soggetti alla luce di documentate condizioni cliniche.
Lo studio osservazionale sulla percezione della qualità della vita in dialisi evidenzia: A) I pazienti con un’età media di 55 anni ed un’anzianità dialitica meno di 5 anni percepiscono la vita positivamente. B) I pazienti con maggiore età (media 68 aa) ed un’anzianità dialitica più elevata (8 anni) hanno una percezione della qualità della vita peggiore. C) I pazienti in HDP con un’età più avanzata (74 anni) e con un’anzianità dialitica di 9-10 anni hanno una percezione della qualità della vita scadente con marcate limitazioni nello svolgimento degli atti quotidiani. Questo è più evidente ed accentuato in relazione alle condizioni socio-economiche ed in particolare se vivono in ambiente familiare accogliente o meno.
