Lo studio periodico della Qualità di Vita (QoL) del paziente uremico cronico terminale in emodialisi, rappresenta uno strumento di adeguamento dell’approccio al paziente, secondo l’evolvere dei bisogni.
Il campione studiato era composto da 35 soggetti, (M 65,71% e F 34,28%), di età anagrafica 18- 84 anni ( 57 a. + 16,37) con età dialitica 6,53 anni + 5,38). Lo strumento impiegato è stato lo Inventario Pluridimensionale per il Paziente in Emodialisi (IPPE) che prevede un questionario formato da 24 item rispetto ai quali i pazienti valutano il proprio grado di accordo/disaccordo su una scala Lickert a 4 punti (falso, parzialmente falso, parzialmente vero, vero).
Dall’analisi delle singole dimensioni è emerso che per le relazioni familiari la percentuale di criticità è del 12,69%, per il rapporto con il proprio corpo del 15,87%, per il bisogno di bere del 22,22%, per la vita quotidiana del 20,63%, per i bisogni del 20,63% e per la percezione della propria malattia è del 7,93% . Rispetto all’Indice Globale di Disagio Psicofisico (IPPE) nel campione considerato il 67,64% dei pazienti non presenta alcuna criticità, il 32,35% un disagio definibile critico e nessun paziente un disagio molto critico. Relativamente alla scala dei bisogni, il bisogno riportato con maggiore frequenza (23,94%), è quello relativo alla necessità di ottenere maggiori informazioni rispetto alla diagnosi, seguito dal bisogno di un maggior coinvolgimento nelle scelte terapeutiche (22,53%) e di un maggior dialogo con i medici (18,30% ).
Dall’analisi statistica emerge una significativa correlazione inversa tra l’Indice Globale di Disagio Psicofisico e l’età dialitica (r = - 0.473; p = 0.005).
Sebbene si tratti di un risultato preliminare un approfondimenti della conoscenza dei processi sottostanti potrebbe consentire di individuare i fattori che, nel corso del tempo, contribuiscono all’adattamento del paziente al trattamento dialitico per favorire tale processo nei soggetti che si avviano all’emodialisi